Dal progetto case di Sassa al nucleo industriale: gli inquilini non se ne vogliono andare. Qui hanno vissuto per 12 anni dopo il sisma e qui si è creata una piccola comunità. Le loro ragioni oggi in un’assemblea pubblica convocata nel centro ricreativo alle porte delle loro case.
La lettera di sfratto è arrivata come un fulmine a ciel sereno a 170 famiglie poco prima di ferragosto. La motivazione è l’ospitalità che si dovrà dare alla scuola nazionale dei vigili del fuoco e a circa 750 allievi. Nessuno contesta questa realizzazione, anzi, c’è un sentimento di riconoscenza diffuso per i pompieri ma cambiare casa di nuovo dopo 12 anni per alcuni equivale quasi ad un secondo terremoto. Il coordinamento Erp, edilizia residenziale pubblica, guidato dall’architetto Antonio Perrotti ha preso a cuore la vicenda e contesta il metodo usato. Il Comune sta agendo nella legittimità nel senso che questa operazione è possibile per legge e ha fatto sapere che si darà priorità nelle scelte a chi ha ancora casa inagibile, poi agli affittuari ma in regola con i pagamenti.
Contro la localizzazione della scuola nazionale dei Vigili del Fuoco nel progetto case di Sassa nucleo industriale anche il sindacato dei vigili Conapo, col segretario regionale afferma di nuovo che la scelta non è mai stata discussa con il personale dell’Aquila né con le organizzazioni sindacali che lo rappresentano.
“Dal momento che apprendiamo di ‘sgomberi’ e ‘sfratti’ di centinaia di famiglie terremotate, cui va la nostra piena comprensione e solidarietà, ci preme precisare che nessun Vigile del fuoco si sognerebbe mai di cacciare di casa nessuno dato che, al contrario, la mission di ciascun appartenente al Corpo è quella di garantire sicurezza e soccorso e la cui uniforme, da sempre, è garanzia di protezione e tranquillità per i cittadini. Chiarito che la scelta di realizzare in città uno dei tre centri nazionali di formazione territoriale dei Vigili del fuoco da parte nostra è assolutamente condivisibile – continua D’Annibale – ribadiamo che l’individuazione del sito, e con essa le modalità messe in atto per liberarlo, sono da attribuire esclusivamente ai livelli politico-dirigenziali senza che né il sindacato né il personale siano mai stati consultati. Ma non c’è da stupirsi. D’altra parte sono gli stessi soggetti che con modalità del tutto analoghe hanno deciso unilateralmente di ricostruire la sede operativa dei Vigili del fuoco dell’Aquila nel sito di via Panella, nei pressi del cimitero monumentale, contro la cui scelta – ricorda infine il segretario del CONAPO – i sindacati nei giorni scorsi hanno proclamato unitariamente una prima giornata di sciopero provinciale della categoria per il 18 settembre prossimo”.
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