L’Aquila, call center Olisistem start: trattativa a oltranza al ministero

Trattativa a oltranza anche questa mattina e con la prospettiva di procedere fino a sera al ministero del Lavoro per salvare i 34 operatori del call center  Olisistem Start, ex Ecare, di Bazzano.

E’ il secondo tavolo-fiume al ministero, dopo quello del 29 gennaio, con tutte le sigle sindacali, le Rsu e il committente Acea. I 34 operatori rischiano il posto di lavoro a causa del cambio di appalto della commessa del gruppo Acea, passata alla Call&Call, nuova società pronta a riassorbire i lavoratori aquilani, ma a condizione che si trasferiscano nella sede di Roma. L’alternativa per i lavoratori resta il licenziamento. I tempi sono strettissimi: tutto deve essere risolto entro il prossimo 18 febbraio, quando si dovrà partire con la commessa.

La vertenza si sta sviluppando, in queste ore, intorno alla clausola sociale (la legge sulla riassunzione e sul riassorbimento dei lavoratori), e che è finalizzata a imporre alle imprese (in questo caso delle telecomunicazioni) specifici standard protettivi dei lavoratori. Ma nella legge non si parla di territorialità in modo esplicito, motivo per cui le società hanno buon gioco a pretendere il trasferimento del personale.

Secondo i sindacati impegnati a Roma, invece, la norma può essere indirettamente interpretata proprio in un’ottica di mantenimento anche della sede di lavoro, nel momento in cui nella legge si fa riferimento alla tutela dei posti di lavoro. Su questo i sindacati insistono: occorre rivedere la norma, garantendo anche la presenza dei sindacati in sede di stesura dei bandi. Intanto è attesa a giorni la risposta dell’Inps ai chiarimenti richiesti alla Comdata, la società arrivata per prima al bando per la gestione della grande commessa dell’Istituto previdenziale, che all’Aquila dà lavoro a circa 500 persone.

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