Caos parcheggi all’ospedale San Salvatore. L’utenza protesta, in alcune ore impossibile trovare posto
Macchine parcheggiate nelle aiuole, spesso in doppia fila o a chiudere altri parcheggi, spessissimo in curva e sulla carreggiata perché i posti “tradizionali” non bastano ad accontentare le esigenze dell’utenza.
E se il parcheggio vicino agli uffici dell’Inail aveva fatto pensare ad un pó di sollievo, guardando cosa accade ogni giorno, si può bene dire che il problema è tutt’altro che risolto.
Parliamo dei parcheggi dell’ospedale San Salvatore all’Aquila dove trovare un posto, soprattutto la mattina, diventa impossibile e molti automobilisti sono costretti a lasciare la propria macchina in malo modo, a volte con parcheggi originali e inventati.
Regna il caos più totale a volte e si ha l’impressione in determinate ore di essere in una giungla.
Le segnalazioni dell’utenza sono moltissime, anche medici e infermieri hanno difficoltà.
Un problema certamente secondario vista la pandemia in corso ma atavico e per il quale l’utenza e non solo si lamenta da sempre.
La situazione è pessima sia nel piccolo parcheggio vicino al pronto soccorso all’ingresso che nella parte più ampia dietro la struttura dove ormai, essendoci anche l’ambulatorio per fare i tamponi, il traffico è aumentato a dismisura.
E ora c’è l’Università a mezzo servizio a livello di lezioni in presenza, perché altrimenti c’era da considerare anche tutta l’utenza di studenti e docenti della vicina facoltà di Medicina.
Già in tempo di ristrutturazione del nosocomio dopo il sisma si era pensato alla questione parcheggi ma il manager di allora dichiarò che prima andava rimessa in sesto la struttura.
E così è passato del tempo e la situazione nel dopo sisma è addirittura peggiorata se possibile perché quell’area prima usata come parcheggio ha lasciato spazio all’ospedale G8, ora con posti di terapia intensiva per il Covid ed è stato una fortuna, e altri container per altre attività.
Negli anni poi si è parlato anche di project manager per realizzare i parcheggi ma tutto si è arenato, poi è arrivato il Covid e la questione non è più centrale ma le segnalazioni ogni giorno sono numerose e basta farsi un giro in zona per vedere quanto sia difficile parcheggiare ma anche semplicemente transitare in strada perché le macchine sono ovunque.