Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, lancia l’allarme per le problematiche delle carceri, anche per il 41-bis dell’Aquila
«Sovraffollamento con 156 detenuti al cosiddetto “carcere duro” del 41-bis, tra i quali Matteo Messina Denaro e 12 donne; pesante penuria di personale, la cui programmazione del servizio prevede fino a 12 ore ininterrotte di lavoro giornaliere; ambulatori medici costati 150mila euro e inutilizzati da un anno; sale multi-videoconferenze frazionate; insufficienza di posti letto in caserma e bar chiuso: è questo il quadro allarmante che ho potuto constatare stamani durante un sopralluogo che ho personalmente condotto, unitamente al segretario regionale, Ruggero di Giovanni, e al segretario territoriale, Moreno Pignatelli presso la Casa Circondariale dell’Aquila». Lo riferisce Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
«Considerata la peculiarità dell’istituto, che ospita quasi esclusivamente detenuti sottoposti allo speciale regime previsto dall’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario e la consequenziale complessità dei processi organizzativi e lavorativi, persino il carcere di massima sicurezza del capoluogo abruzzese presenta una pesante carenza di operatori di Polizia penitenziaria, sia nello speciale reparto del Gruppo Operativo Mobile, sia nel quadro permanente.
Ad aggravare la situazione, per di più, la circostanza che gli ambulatori medici ricavati e allestiti in prossimità delle celle detentive, peraltro sottraendo spazi comunque utili, e che eviterebbero complessi e dispendiosi spostamenti di detenuti di estrema pericolosità, rimangono inutilizzati, sembrerebbe, solo per problematiche interne alla Asl», spiega il segretario della UILPA PP.
«Urgono rinforzi organici, sia nelle file del GOM sia in quelle della Polizia penitenziaria in pianta stabile, così come va garantita la funzionalità del bar interno, considerato anche che per ragioni di sicurezza non sono installati distributori automatici di vivande. Ancor di più, vanno superate le pastoie burocratiche che impediscono l’utilizzo dei nuovi ambulatori medici e vanno unificate in un solo settore le sale multi-videoconferenze. Mi faccio pertanto carico di rappresentare personalmente tutto ciò ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e, soprattutto, al Sottosegretario al Ministero della Giustizia, con delega alle carceri, Andrea Delmastro delle Vedove, di cui abbiamo più volte potuto apprezzare la sensibilità a queste tematiche, affinché vi siano interventi immediati e risolutivi rispetto a una realtà nella quale non ci possono essere sottovalutazioni di alcun genere né attese ulteriori», conclude De Fazio.