Ancora in alto mare il progetto del Parco della memoria, che dovrebbe sorgere al posto dell’ex casa dello studente.
Lunedì scorso il presidente Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno scolastico davanti a una scuola ancora provvisoria, a Pettino: la Mariele Ventre, i suoi 700 studenti frequentano le lezioni e le attività dentro a un Musp, un Modulo a uso scolastio provvisorio.
Poco prima aveva reso omaggio alla memoria di tutti gli studenti e dei loro genitori uccisi dal terremoto dell’Aquila, davanti a una stele posta a ricordo del dramma nel polo scolastico di Colle Sapone, alla periferia della città. Ma a 10 anni dal terremoto, quel gesto, quel momento di raccoglimento del presidente Mattarella si sarebbe potuto replicare nel “Parco della memoria”: il monumento urbano dedicato agli studenti uccisi dal sisma che, dopo tanti annunci e promesse, sarebbe dovuto nascere in quello spazio lasciato vuoto dalle macerie della Casa dello studente, rasa al suolo dal Comune tre anni fa. Il buco ai margini della strada è destinato invece a rimanere così ancora a lungo, come monito o rimprovero per un dramma che mai più deve colpire giovani vite. Il progetto di riqualificazione del sito dove fino a tre estati fa sorgevano i ruderi dell’edificio in cui persero la vita 8 ragazzi, e dedicato ai 55 studenti dell’Università dell’Aquila morti il 9 aprile 2009, forse non vedrà la luce nemmeno per il prossimo anniversario del sisma, l’undicesimo, perché appartiene ancora all’Adsu, l’Azienda per il diritto allo studio (quindi della Regione Abruzzo) e se il Comune non ne diventerà proprietario non sarà possibile eseguire alcun intervento pubblico.
Comune che, dopo il cambio di amministrazione, ha dovuto rivedere l’accordo firmato tra Adsu e la precedente giunta Cialente, sulla base del quale si stabilì una permuta: e cioè l’Adsu avrebbe ceduto il sito di via XX Settembre, e il Comune avrebbe in cambio lasciato all’Azienda regionale il centro polifuzionale realizzato dal Canada a ridosso del’università dei Medicina a Coppito e anche un palazzo, Casale Marinangeli, sempre a Coppito. Invece tutto in alto mare, perché l’Adsu avrebbe rigettato l’offerta, chiedendo in cambio immobili il più possibile vicini al centro storico e soprattutto, in grado di eguagliare il valore patrimoniale dell’ex Casa dello studente, valore che – secondo il presidente Beomonte Zobel, non viene raggiunto dai due edifici di Coppito.
Intanto è passato quasi un anno da quando si è concluso il concorso di idee bandito dall’ateneo aquilano insieme alla passata amministrazione, per far scegliere proprio ai giovani che cosa realizzare su quell’area macchiata dal dolore. Il concorso venne vinto poi da un gruppo di ingegneri laureandi del Diceea dell’Aquila, che si sono ispirati al Memoriale dell’Olocausto a Berlino. L’idea concorsuale prevede la riqualificazione e la valorizzazione dell’area in precedenza occupata dall’edificio e chiedeva ai partecipanti di riconfigurare il sito come luogo di commemorazione, ricordo e di scambio sociale e culturale. A vincere è stato il progetto chiamato “La duttilità è nella memoria” del gruppo composto da Davide Massimo, Francesco Gabriele, Lorenzo Micarelli e Marco Paolucci.
Come conferma il presidente uscente dell’Adsu Pierluigi Beomonte Zobel, “non è ancora stato firmato l’atto di cessione del sedime della ex casa dello studente di via XX Settembre, perché il Comune deve individuare che cosa dare in cambio all’ADSU.
Il cda dell’ADSU ha ribadito più volte – spiega Beomonte Zobel – la volontà di cedere il sito dell’ex Casa dello studente al Comune per realizzare un memoriale.
Ma, evidentemente, si cercano elementi di scambio ritenuti più “di valore” rispetto a quelli indicati dall’ex amministrazione, in grado dunque di eguagliare il valore patrimoniale dell’ex Casa dello studente. Il cda uscente ha, d’altra parte, ribadito di voler riportare gli studenti in centro.
“Abbiamo avuto più incontri con l’assessore alla Ricostruzione Vittorio Fabrizi, ma ancora non si è riusciti a concludere – aggiunge Beomonte Zobel – incontri in cui abbiamo sempre riscontrato disponibilità e volontà di trovare una soluzione da parte di Fabrizi ma purtroppo non si è ancora chiuso”.
Ora bisognerà vedere come andrà a finire con il nuovo cda dell’Adsu e con la nuova presidente, Elena Morgante.
Il servizio del Tg8