La fusione delle Camere di commercio dell’Aquila e di Teramo è cosa fatta. L’ultimo passaggio è stato concluso ieri sera, con la firma del decreto che assegnerà i seggi del Consiglio della nuova Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.
Il decreto è stato firmato ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall’assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo.
“Impossibile annullare il procedimento di accorpamento tra le Camere di commercio di Teramo e di L’Aquila”, sostiene la Regione.
Un’eventuale revoca del provvedimento ministeriale, con il quale il ministero dello sviluppo economico ha istituito il nuovo ente camerale, dovrebbe comunque essere disposta con la stessa complessa procedura utilizzata per la sua adozione. Così spiegano Marsilio e Febbo in una nota, specificando anche che “alla deliberazione con la quale la Camera di commercio di Teramo ha revocato la propria volontà all’accorpamento in esame, non può attribuirsi, quindi, alcuna automatica conseguenza in merito ad un’eventuale revoca del provvedimento ministeriale in questione”.
Dunque, alla luce decreto del 27 gennaio 2017 firmato dall’allora ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, Dunque oggi appare illegittima la richiesta di sospensione del procedimento di accorpamento tra le Camere di commercio di Teramo e di L’Aquila. A nulla dunque è servita la diffida che il presidente dell’ente camerale di Teramo Gloriano Lanciotti ha fatto arrivare proprio ieri alla Regione, chiedendo di non procedere alla conclusione dell’accorpamento sino al pronunciamento ad aprile della Corte Costituzionale, alla quale si sono rivolti alcuni enti camerali.
Non è la vittoria di nessuno, ma è una nuova stagione che inizia – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Santilli.
Santilli in una conferenza stampa questa mattina h precisato: la fusione rafforzerà entrambi i territori, quello di Teramo e quello dell’Aquila, le cui imprese soffrono le stesse problematiche e fragilità economiche.
Il Servizio del Tg8: