Ripulita la facciata della chiesa di San Flaviano, sfregiata con una scritta dai vandali dopo il restauro post-sisma.
Non c’è spazio per i vandali all’aquila. Soprattutto per coloro che vanno a colpire quei palazzi restaurati e tornati alla luce più splendidi di prima con i soldi della ricostruzione. Risorse dello Stato, di tutti i cittadini italiani che hanno contribuito e stanno contribuendo alla rinascita dell’Aquila colpita dal terremoto del 2009.
È così che con un forte atto di indignazione l’associazione civica Jemo ‘Nnanzi si è presa l’impegno di ripulire la facciata – sfregiata con una bestemmia – appena restaurata della chiesa di San flaviano, proprio nel cuore del centro storico aquilano, alle spalle di piazza duomo, all’interno di un’area ricca di palazzi realizzati tra il 1500 e il 1600, la zona di Santa giusta.
Tutti noi dobbiamo chiedere che gli autori di questi atti incivili vengano sempre immediatamente individuati e sanzionati. Non possono considerarsi solo atti vandalici, ma veri e propri sfregi nei confronti dell’intera comunità. Dietro questi stipiti, queste pietre, questi intonaci ristrutturati ci sono tutte le nostre sofferenze. Questi palazzi sono stati ristrutturati con lo sforzo economico dell’intera nazione – sostiene Cesare Ianni di Jemo ‘Nnanzi – soldi pubblici qui utilizzati in un momento difficilissimo per tutti.
L’ indignazione dev’essere unanime e condivisa, sostiene l’associazione, perché “se non bloccheremo sul nascere e per sempre questi atti odiosi la deriva del degrado sarà inarrestabile e potrà minare alla base le nostre stesse speranze di rinascita”.
Un restauro di cui si è fatto carico la ditta “Archeores archeologia e restauro” che già in città ha portato avanti una serie di restauri di palazzi e di opere d’arte. Un’operazione delicata realizzata a proprie spese.