Torna all’Aquila la fortunata rassegna “I Cantieri dell’Immaginario” sotto la direzione artistica del maestro Leonardo De Amicis. Spettacoli di musica, teatro e danza nel cuore della città dal 7 al 26 luglio con il coinvolgimento di tutte le istituzioni culturali aquilane a partire dal Tsa per il quale era presente la vice presidente Rita Centofanti.
Più di 30 spettacoli più i laboratori di assoluto valore e prestigio che vanno dall’apertura con Giorgio Pasotti in “Pulcinella” passando per altri spettacoli con artisti del calibro di Elio, Samuele Bersani con il gran concerto alla scalinata di San Bernardino il 26 luglio, Ugo Pagliai, Lino Guanciale, Emir Kusturica, Ettore Bassi, i Coma_Cose rivelazione di Sanremo e altri artisti del panorama locale. Un programma a 360 gradi che ben rappresenta una città che vive di cultura. Le location spaziano dalla scalinata di San Bernardino (questa è la novità di quest’anno) all’Auditorium del Parco, passando per la basilica di San Bernardino. Ci saranno spettacoli gratuiti e a pagamento con prenotazione necessaria e stampa del biglietto dal sito dei cantieri dell’Immaginario.
Il sindaco Biondi ha ringraziato le associazioni e le istituzioni coinvolte. “I Cantieri e la Perdonanza – ha detto – sono eventi di qualità e unici nel loro genere che solo all’Aquila si possono sentire e vedere perché immaginati e realizzati solo per la città”. Il logo dei Cantieri dell’Immaginario è stato realizzato da Francesco Narducci. La vice presidente del Tsa Rita Centofanti ha voluto ricordare Luciano Fabiani e le personalità aquilane che sono state importanti del mondo della cultura: “Il programma ha tanta sostanza con un pensiero particolare alle giovani generazioni”.
Al maestro De Amicis il compito di illustrare il cartellone: “Questa edizione dei cantieri è l’evoluzione di un lavoro di tre anni di scelte e recupero di ruoli e luoghi. La scelta di utilizzare la scalinata della basilica di San Bernardino è una cosa straordinaria. Per me è davvero un cartellone internazionale che non ha nulla da invidiare ad altri. C’è rispetto del territorio e c’è l’interazione tra associazioni”.