L’Aquila, deserta la gara d’appalto per il tapis roulant

È ancora in salita il percorso di riattivazione del tapis roulant del terminal di Collemaggio, a L’Aquila. La gara per iniziare i lavori è andata deserta

Il progetto esecutivo era stato approvato, l’importo a base d’asta era di circa 950 mila euro – cifra congrua secondo l’assessore alla mobilità Paola Giuliani, che giustifica la mancata partecipazione con la poca disponibilità di ditte impegnate in lavori più grandi, a Roma per esempio.

Il responsabile per l’attuazione del progetto è l’Ufficio speciale per la ricostruzione diretto dall’ingegner Salvo Provenzano. L’Usra, da quel che si sa, si starebbe consultando con il Ministero per riproporre la gara in tempi celeri. Anche se non ci sono scadenze per i lavori e i soldi sono già in cassa dal 2012, la riattivazione del tapis roulant resta un punto essenziale per il decollo del mega parcheggio. Il collegamento con piazza Duomo tramite tunnel infatti è fondamentale, in 500 metri si unirebbe il parcheggio al centro storico.

I lavori non prevedono solo la riattivazione del tappeto mobile, ma anche la sostituzione del passamano e degli attuatori elettrici che permetteranno al comune di avere un risparmio sul costo dell’energia. Oltre a questi verranno effettuati anche interventi per l’illuminazione, con la sostituzione dell’impianto, e la videosorveglianza.

La storia del tapis roulant è lunga e complessa. L’ultima manutenzione risale al 2002, ed è fermo dal 2009. C’è un po’ di rammarico per lo slittamento dei lavori, sia per l’indiscussa utilità dell’opera, sia perché si voleva procedere parallelamente ai lavori per il collegamento meccanizzato di viale Rendina, di cui è stazione appaltante il Consiglio regionale.

L’amministrazione comunale guidata da Biondi ha tentato il tutto per tutto per rilanciare il tapis roulant e spingere gli aquilani all’utilizzo del parcheggio, tuttavia, a parte i grandi eventi cittadini, non c’è ancora la cultura e il non funzionamento del tappeto mobile purtroppo non aiuta.

 

 

 

Marina Moretti: