Entro l’anno dovrebbe essere chiuso il cantiere di Palazzo Margherita, sede storica della Municipalità. Questo è quello che ipotizzano i tecnici ascoltati nella quinta commissione comunale dal presidente Giustino Masciocco e dagli altri commissari dopo l’interrogazione del consigliere Bontempo sulla sicurezza della Torre Civica.
Una interrogazione che segue la caduta di calcinacci dalla Torre dove ora si sta montando un ponteggio per gli interventi di messa in anche dell’area adiacente, chiusa da tempo.
In particolare, sulla questione sono stati sentiti il Rup Mario Di Gregorio, il direttore dei lavori Marta Fiorelli e Roberto Evangelisti, direttore del settore Ricostruzione del Comune. Ad oggi si ragiona su una sorta di cronoprogramma che garantisce tempi certi, salvo imprevisti. A breve, inoltre, verrà approvata una variante in corso d’opera, poi ci sarà il collaudo prima di restituire il palazzo al Comune.
La variante costerà il 27% dell’importo previsto inizialmente, quasi 12 milioni, e sarà coperta dai ribassi d’asta: prevede più consolidamenti, la sostituzione dell’impianto a sonde geotermiche con quello tradizionale e l’adeguamento degli impianti, soprattutto quello elettrico.
Una variante necessaria perché negli anni sono sopraggiunti diversi problemi per quest’opera pubblica di fondamentale importanza per la città, a partire dalle interferenze con i sottoservizi fino ad arrivare alle prescrizioni della Soprintendenza sui lavori di fondazione. Poi c’è stato il progressivo danneggiamento della Torre Civica e anche per questi lavori ci sono delle prescrizioni da parte della Soprintendenza.