L’Aquila, famiglie unite per l’auto-mutuo-aiuto. Sei problematiche affrontate nella prima esperienza italiana di auto-mutuo-aiuto, attivata dalla Asl aquilana.
Persone affette da patologie gravi, donne separate con figli o vittime di violenza, coppie divise, famiglie di immigrati, gestione del lutto: sono le sei problematiche affrontate nella prima esperienza italiana di auto-mutuo-aiuto. Il progetto, che coinvolge diversi gruppi di famiglie, è stato attivato dalla Asl aquilana. Il territorio prescelto è quello marsicano, dove agiranno le persone formate dalla stessa Asl dell’Aquila. Una formula innovativa, ispirata dal corso di sensibilizzazione al problema dell’alcolismo, promosso dal Sert della Asl di Avezzano e dall’Arcat (Associazione Regionale dei Club alcologici territoriali). Il corso si è tenuto ad Avezzano dal 12 al 17 ottobre scorsi. Attraverso l’incontro organizzato di gruppi di famiglie che si sostengono reciprocamente, si sviluppa una una mini-comunità attorno alle sei aree di disagio. Il primo gruppo sulla gestione del lutto, chiamato “il club della speranza”, è stato avviato di recente con il coinvolgimento di 5 nuclei familiari. Presto toccherà al gruppo di famiglie di immigrati, per il quale la Asl ha già formato tre figure-guida. Le altre formazioni familiari cominceranno nel giro di poco più di un mese. Per l’alcolismo si è arrivati a 10 gruppi.
“I club alcologici territoriali, che funzionano secondo il principio dell’auto-mutuo-aiuto – spiega il direttore del Sert di Avezzano Adelmo Di Salvatore – sono il perno del sistema ecologico-sociale. I club sono aperti a tutte le famiglie della comunità con problemi legati all’uso di alcol e sofferenze correlate alle bevande alcoliche, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, sociale o di genere, che desiderano intraprendere un percorso crescita personale e famigliare”.