La DIGOS, con il coordinamento della Procura della Repubblica di L’Aquila, ha notificato il decreto di sequestro preventivo e la sospensione dall’esercizio dell’attività professionale ad un infermiere, di circa 40 anni dell’Aquila in servizio nelle Marche, che ha finto la vaccinazione al virus covid-19
Le attività di indagine sono partite a seguito di una segnalazione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche dell’Aquila e hanno permesso di riscontrare la falsità della documentazione prodotta dall’operatore sanitario.
E’ emerso, infatti, che l’infermiere non si è mai sottoposto al ciclo vaccinale obbligatorio e che la certificazione presentata al datore di lavoro aveva lo scopo di indurre in errore l’ azienda sanitaria presso cui presta servizio, al fine di evitare la sospensione dall’albo professionale e la conseguente perdita degli emolumenti. L’infermiere aveva dichiarato, presentando falsi documenti, che si era vaccinato nella Repubblica Domenicana. Le indagini della Digos hanno dimostrato che non si era mai recato all’estero.
Pertanto, la Procura della Repubblica di L’Aquila ha richiesto e ottenuto il sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite dall’infermiere e l’applicazione nei suoi confronti della misura cautelare personale della sospensione dall’esercizio della professione infermieristica. Il procedimento è al suo inizio e le accuse mosse all’infermiere professionale – finora ritenute fondate dall’autorità giudiziaria – troveranno conferma o smentita nelle successive fasi della procedura.