Dopo 12 anni si è conclusa la vicenda giudiziaria dei fratelli Franco e Sergio Celi: la Corte d’Appello dell’Aquila li ha assolti da tutti i reati loro contestati
Assolti per l’appropriazione indebita di materiale inerte, poiché il fatto non sussiste, e dal traffico di rifiuti: Sergio Celi per non aver commesso il fatto, mentre per Franco Celi è arrivato il proscioglimento.
In Appello erano ricorsi i legali dei due fratelli, Antonio Milo e Claudio Verini.
“Siamo felici che alla fine la giustizia abbia fatto il proprio corso – hanno raccontato i due fratelli – noi siamo sempre stati certi della correttezza del nostro operato e del fatto che prima o poi saremmo riusciti a dimostrarlo. Sono stati anni molto difficili soprattutto nei rapporti con le pubbliche amministrazioni e con i loro funzionari, da taluni dei quali abbiamo percepito in maniera tangibile, avversità e cautela, a seguito dell’avvio della vicenda giudiziaria, purtroppo amplificata oltremisura dai media. L’operato della società Celi Calcestruzzi spa è stato sempre caratterizzato da una forte etica professionale del lavoro e dalla massima correttezza nel rispetto delle leggi ed è solamente grazie a ciò che, pur in presenza di un contesto generale tutt’altro che ottimale, la società è riuscita ad ottenere una continuità di crescita sia in
termini occupazionali, offrendo oggi lavoro a circa 150 dipendenti, sia in termini economici, inserendosi tra le principali Imprese della provincia dell’Aquila, tanto da avere ottenuto negli anni 2021 e 2022, da parte di network altamente specializzati, prestigiosi riconoscimenti per performance gestionale e affidabilità finanziaria”.
I fratelli Celi, nel ricordare alcuni brutti momenti che hanno accompagnato questa vicenda, tra cui la notifica dei provvedimenti cautelari alle 5.30 del mattino, gli arresti domiciliari durati 13 giorni ed annullati dal Tribunale del Riesame di L’Aquila, il proscioglimento dall’accusa del reato di corruzione da parte del Gup del Tribunale di L’Aquila con la formula più ampia – il fatto non sussiste -, i sequestri preventivi dei beni personali dichiarati anch’essi illegittimi dal Tribunale del Riesame, hanno ringraziato tutte le persone che sono state loro vicine continuando a credere nella correttezza del loro operato.
“L’esito della sentenza – hanno concluso – restituisce a noi, ai nostri collaboratori, ai nostri clienti, ai nostri partner e alla pubblica amministrazione, la piena verità sui fatti al tempo contestatici e dimostra quanto inconsistenti ed infondate fossero le accuse nei nostri confronti”.
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