Il NAS di Pescara ha ispezionato un frantoio sito nella provincia di L’Aquila. Al termine del controllo i militari hanno segnalato all’autorità amministrativa il proprietario della struttura per una serie di gravi infrazioni.
Dal rapporto dei carabinieri è risultato che l’opificio versasse in precarie condizioni igienico-sanitarie; il proprietario avrebbe omesso di munire le cisterne per lo stoccaggio dell’olio sfuso; di aggiornare i registri dell’olio e di attuare le procedure di rintracciabilità aziendali e di attivare un laboratorio di confezionamento olio in assenza della prescritta comunicazione all’autorità competente ai fini della registrazione. Il Dirigente del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della A.S.L. Avezzano-Sulmona-L’Aquila, intervenuto sul posto su segnalazione dei Carabinieri, ha disposto: la sospensione immediata dell’attività di confezionamento e lavorazione dell’olio di oliva; il divieto di commercializzazione e la distruzione di 2.000 litri di olio d’oliva e 25 quintali di grano completamente privi delle indicazioni relative alla loro tracciabilità. Il valore dell’attività inibita, comprensivo degli alimenti distrutti, ammonta a oltre un milione di euro. Attività del genere s’ inquadrano in ispezioni condotte in tutta la Regione Abruzzo in aziende del settore oli e conserve Complessivamente ispezionate 6 aziende, di cui 3 nel chietino, 1 nel teramano e 2 nell-aquilano. Sono state vincolate 4300 confenzioni di conserve vegetali, chiuso un deposito alimenti non autorizzato, nel chietino e vincolati 2000 litri di olio e 25 q.li di grano oltre alla chiusura di un laboratorio oleario nell-aquilano (cfr. comunicato). Nel complesso sono state elevate 16 sanzioni per violazioni norme igienico sanitarie e di tracciabilita .