Una festa della Liberazione che quest’anno è stata ancora più importante e che ha ribadito un no secco alla guerra
L’Aquila l’ha celebrata con tante iniziative in città, da quelle più istituzionali come la cerimonia alla Villa Comunale organizzata dalla Prefettura, a quelle “resistenti” messe in campo dall’Anpi e altre associazioni che ogni anno si ritrovano a Piazzetta Nove Martiri per una “colazione resistente” un momento di aggregazione e condivisione con canti, poesie, pensieri sulla libertà e liberazione e questa volta più che mai sulla pace.
A L’Aquila il 25 aprile è stato condito anche dalla polemica sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre con un botta e risposta tra il consigliere di Italia Viva Paolo Romano e il centrodestra. Romano ha fatto presente che nell’ultima seduta del consiglio comunale prima delle elezioni non vi è traccia della cerimonia di conferimento ufficiale di cittadinanza alla senatrice Liliana Segre in spregio a suo giudizio al Consiglio che la votò per due volte in 4 anni e all’unanimità. Eppure a L’Aquila la storia, dice Romano, diventa miseramente di parte quando la mozione di conferimento della cittadinanza onoraria subisce lungaggini e tentennamenti e si conclude con un epilogo vergognoso. Per Romano inoltre un conto è la cittadinanza e un conto la cerimonia di conferimento che poteva essere fatta anche senza di lei. La replica dei capigruppo di centro destra in Comune non si è fatta attendere. La senatrice, dicono loro, ha accettato la cittadinanza onoraria ma è impossibilita a partecipare per motivi di salute. Per cui per loro Romano strumentalizza soltanto la vicenda.
La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, insomma per il centrodestra, non si è fatta e non si farà semplicemente perché la Senatrice a vita, in una lettera molto cordiale in cui ha accolto con piacere l’idea di poter diventare vostra concittadina onoraria e di sentirsi profondamente onorata per la onorificenza, ha comunicato ufficialmente di non essere disponibile a presenziare, per motivi di salute, alla cerimonia né in città né da remoto. D’Altra parte, da tempo la Segre aveva spiegato, anche pubblicamente, il suo ritiro dalla partecipazione ad eventi ed incontri, in particolare nelle scuole, dove ha testimoniato per tanti anni la sua drammatica esperienza. Il sindaco Pierluigi Biondi parla di una polemica che non ha senso.