Si terrà all’Aquila il prossimo 28 ottobre nella sala ipogea dell’Emiciclo il secondo convegno nazionale “Il terremoto dell’anima”, organizzato dall’ufficio diocesano per la pastorale dell’emergenza della chiesa aquilana con varie collaborazioni
Un’azione di sostegno alle vittime di calamità ma anche ai volontari che intervengono spesso nei disastri, anche loro con problematiche di disturbo post traumatico da stress.
“La Chiesa vuole farsi carico delle sofferenze degli altri, ponendosi al loro fianco, in ascolto del loro cuore, attivando” come ha detto il cardinale Giuseppe Petrocchi- “il ministero della consolazione. Tutto parte da una considerazione: di fronte ad un disastro, vedi il sisma dell’Aquila, si possono trovare soluzioni tecniche dal punto di vista urbanistico, ma il terremoto continua a segnare la popolazione con profonde crepe nell’anima difficili da rimarginare”.
Obiettivo e’ anche “trovare delle forme di raccordo per scambiare strategie capaci di favorire dinamiche sananti e processi migliorativi per la vita delle persone e delle popolazioni. Importante saper far rete per dare risposte significative. Il punto fermo è che il terremoto non è solo geologico ma anche dell’anima e anche questa va curata. Anche perché gli effetti possono durare molto a lungo e trasferirsi nelle generazioni successive anche se non lo hanno vissuto. La chiesa aquilana e’ pronta a mettere in campo una pastorale dell’emergenza”, ha concluso Petrocchi.
Ci saranno tante personalità che hanno competenze in questo settore, come suor Alessandra Smerilli, segretaria del dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale o come il professor Andrea Riccardi fondatore della comunità di Sant’Egidio o come il direttore della Caritas italiana. Sarà presente anche monsignor Pompili che all’epoca del sisma del centro Italia era vescovo di Rieti.
La presentazione del convegno si è svolta nella sala conferenze dell’istituto di scienze religiose con l’arcivescovo il cardinale Giuseppe Petrocchi, con monsignor Antonio D’Angelo arcivescovo coadiutore, con il direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale dell’emergenza Don Daniele Pinton e con Don Claudio Tracanna direttore ufficio comunicazione della diocesi.