La Gran Sasso Acqua è la prima società in Abruzzo a presentare il piano di prevenzione delle emergenze idriche. Una sorta di sistema di gestione integrata per la crisi idropotabile
Il piano è uno strumento mediante il quale l’azienda ha pianificato le misure tecnico operative per prevenire e fronteggiare possibili emergenze idro potabili. Uno strumento che permetterà sia di monitorare lo stato delle risorse idropotabili in un’ottica di prevenzione ma anche di individuare le misure e gli interventi da attuare in caso di rischio di emergenza. Due ordini di misure dunque, quelle di prevenzione per ridurre la vulnerabilità del sistema, sia quelle di emergenza orientate alla riduzione degli impatti negativi di un particolare evento di carenza idrica che possono essere adottate dall’azienda e implementate dalla protezione civile.
Dal punto di vista tecnico ci sarà un monitoraggio costante dello stato delle reti idriche con la possibilità di gestire sia le emergenze idriche ordinarie come le perdite da risolvere in giornata sia quelle straordinarie dettate ad esempio da crisi idrica, terremoto o dissesto idrogeologico. Interventi che oltre alla situazione societaria potrebbero richiedere l’intervento della protezione civile regionale con un modello di intervento dedicato che prevede unità di crisi, squadre di emergenza, dirottamento della risorsa idrica da altre fonti di approvvigionamento tramite interconnessione con acquedotti non interessati dalla crisi, razionamento della risorsa idrica e uso autobotti. La Gran Sasso gestisce 31 comuni e il piano presentato che è uno strumento di pianificazione verrà costantemente aggiornato.
A presentarlo il presidente della Gsa Alessandro Piccinini, il coordinatore dell’area tecnico Mario Di Gregorio e il responsabile della protezione civile regionale Silvio Liberatore. Con la protezione civile si sta pensando anche ad un protocollo di intesa più strutturato.
Si è parlato anche di sottoservizi, queste le parole di Piccinini:
“Il primo stralcio dei sottoservizi è praticamente ultimato. In questi mesi, unitamente alle ditte e ai progettisti, abbiamo lavorato su possibili soluzioni per sbloccare i procedimenti attuativi dei cinque lotti del secondo stralcio. La città è in continuo cambiamento, residenti e attività commerciali, uffici pubblici ed altri esercizi sono tornati a vivere pienamente il centro storico, con una comunità che vive il capoluogo con cui far convivere i disagi dei cantieri.
A breve presenteremo una variante al Comune dell’unico lotto avviato, il secondo, che ha subito in questi mesi blocchi da parte della Sovrintendenza per alcuni ritrovamenti e lungaggini burocratiche che proveremo a superare, la variante avrà un passaggio in Giunta per l’approvazione, come da obblighi convenzionali. Se l’amministrazione condividerà l’approccio metodologico adottato, potremo modulare le soluzioni individuate per velocizzare il completamento degli altri lotti”.