Settembre è vicino ma la maggior parte degli alunni di asilo, elementari e medie è destinata a restare nei musp, i moduli a uso scolastico provvisorio che sembrano aver perso il carattere di provvisorietà
Dirigenti scolastici al lavoro per permettere il ritorno in aula con meno disagi possibili per gli studenti. Dall’inizio dell’emergenza i musp messi a disposizione delle scuole sono stati 36. I moduli a uso scolastico provvisorio dovevano durare qualche anno ma ormai sembrano definitivi. Delle scuole infatti del Comune solo due sono state ricostruite, Arischia e Mariele Ventre. Dunque la maggior parte degli alunni di asilo, elementari e medie conduce ancora la propria vita scolastica nei musp. Per settembre non ci saranno grandi cambiamenti, eccezion fatta per l’asilo Primo maggio, teatro del drammatico incidente costato la vita al piccolo Tommaso. I bambini dell’infanzia, due sezioni, andranno in un’altra sede perché la struttura di Pile non riaprirà mentre il nido resterà in via Ficara.
Anche a causa del Covid, gli spazi cominciamo a essere pochi, sacrificati dalle nuove esigenze di tipo sanitario, mentre gli istituti crescono e i musp diventano sempre più vecchi evidenziando carenze e problemi.
I numeri però sono impietosi, come denuncia Silvia Frezza di Oltre il Musp. Se ci sono voluti 13 anni per riconsegnare solo due scuole, si chiede la Frezza, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?