Tra i sindaci che hanno firmato l’appello al premier Draghi affinché resti al suo posto non c’è quello dell’Aquila Pierluigi Biondi. Per lui “meglio tornare al voto”
E’ perentorio il primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi sulla crisi di governo. Biondi non ha firmato l’appello sottoscritto da alcuni sindaci per chiedere al premier Draghi di rimanere al suo posto. Per il sindaco insomma l’auspicio è di “poter contare su un governo centrale solido e con un programma chiaro”, in questo clima di incertezza per il primo cittadino del capoluogo meglio nuove elezioni.
Biondi oltre a non firmare l’appello non ha condiviso neanche il metodo, perché “il sindaco rappresenta la comunità”, ha detto, “non giudico gli altri sindaci, ma penso che ci siano problemi molto gravi ed è troppo semplicistico ridurre la crisi attuale su cosa dice questo o quell’esponente politico”.
Il sindaco ha ricordato che entro il 31 luglio il Comune dovrà approvare una variazione di bilancio e solo per il Comune dell’Aquila l’aumento dei costi legati al caro energia vale una cifra di 5 milioni di euro. A settembre quindi ci saranno problemi, denuncia, per il carburante del trasporto locale o per il riscaldamento nelle scuole e nel progetto case.
Biondi fa anche una sottolineatura politica: il Pd, per lui, “non sta chiedendo a Draghi di restare solo per la sua autorevolezza che nessuno mette in discussione ma sottintende il tentativo di prendere tempo visto il fallimento del campo largo dell’alleanza con i Cinque stelle”.