“L’uguaglianza possibile, le banche nei comuni del futuro”, è il tema di un convegno svoltosi all’Aquila, un momento di confronto voluto dai sindacati confederali e dall’Anci sul ruolo delle banche in Abruzzo ma soprattutto sui dati allarmanti che emergono in relazione alla presenza di banche e sportelli in Abruzzo
In 12 anni da 700 filiali bancarie si è arrivati a 429 in regione e si è accentuata la disuguaglianza tra costa e aree interne. Negli ultimi anni, soprattutto nelle aree interne, si assiste a una desertificazione bancaria supportata da un nuovo modello di banca on line che prevede una chiusura massiva di sportelli e uffici che non sono ritenuti più interessanti e remunerativi. Ma così viene a mancare un punto di riferimento per le aziende e per i cittadini con difficoltà pure di accesso al credito da parte delle imprese. Il sistema produttivo è in difficoltà, così come sottolinea il ricercatore Aldo Ronci nella sua analisi dei dati, rilevando come in Abruzzo negli ultimi anni siano scesi gli abitanti con un decremento superiore alla media nazionale, quasi il doppio. Ma dal convegno arriva anche un nuovo messaggio: l’Abruzzo è una terra competitiva anche perché è il momento delle risorse del Pnrr.