Jazz per le terre del sisma: un bilancio più che positivo e l’accordo con Siae per proseguire almeno altri 5 anni
Un fine settimana di jazz in città che ha portato buoni numeri nelle presenze e nell’indotto.
Manifestazione che chiude l’estate aquilana con l’accordo sottoscritto con Siae per proseguire questa avventura nelle terre del sisma almeno per i prossimi cinque anni.
L’edizione in cui il maestro Paolo Fresu ha lasciato il testimone ad un nuovo trio di direttori artistici è andata molto bene.
Il gran finale ha visto sul palco due maestri, Mauro Ottolini e il guru della tromba Fabrizio Bosso. Tutti i concerti hanno avuto il sold out e in questa due giorni numeroso anche il pubblico non prenotato che passeggiando ha potuto godere della magia del Jazz.
Molti agenti in giro per assicurare il distanziamento e richiamare chi non aveva la mascherina. Ad ogni modo per il sindaco Pierluigi Biondi tutti gli eventi sono andati bene e le misure di sicurezza sono state rispettate. Biondi ha detto che già con i Cantieri dell’Immaginario e con la Perdonanza la città si era misurata con l’organizzazione in tempo di Covid senza nessun intoppo.
Come ogni anno l’evento è stato organizzato dalla Federazione nazionale il jazz italiano (con il coordinamento dell’associazione I-Jazz e il contributo di Casa del Jazz e Cafim) e promosso dal Ministero dei beni culturali e dal Comune dell’Aquila all’interno del Programma Restart.
Molto interessante anche la parte in collaborazione con le scuole, con la Dante Alighieri ad esempio, e la presenza dell’orchestra, l’unica quest’anno presente, del Conservatorio locale con il quale è in atto una bella collaborazione.