Dal 1° dicembre al 3 marzo al Munda la mostra “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, disegno e invenzione all’Aquila nel 600”, a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra
L’esposizione è organizzata dal Museo Nazionale d’Abruzzo, in collaborazione con l’università dell’Aquila e la fondazione Carispaq. La mostra è dedicata al lavoro di Giulio Cesare Bedeschini e Francesco Bedeschini, rispettivamente padre e figlio, artisti aquilani del XVII secolo. Si parte da una piccola esposizione di Giulio Cesare Bedeschini a Colonia e si prosegue con il confronto tra i disegni dell’artista e le opere pittoriche, allargando lo sguardo, attraverso il figlio Francesco, a tutto il diciassettesimo secolo.
In Italia è il primo evento monografico dedicato ai due artisti abruzzesi. Le opere esposte sono 70, anche in bianco e nero: disegni, stampe, dipinti, maioliche e documenti. Per questa occasione il Museo Nazionale ha anche restaurato quattro grandi lavori custoditi nei depositi, ma anche i prestiti ottenuti dal Munda sono di caratura internazionale: le opere sono arrivate opere da Londra, Monaco, Berlino, Roma, Parma.
Giulio Cesare Bedeschini fu specializzato nell’arte sacra, la sua pittura religiosa comprende diversi lavori importanti. La sua prima opera, la Strage degli innocenti, dipinta per la chiesa aquilana della Lauretana, è al Museo Nazionale d’Abruzzo. Francesco Bedeschini, anche lui pittore, è stato attivo soprattutto nel campo dell’incisione.
Il catalogo della mostra è stato realizzato grazie alla fondazione Carispaq che nel 2022 acquisì un raro disegno di Bedeschini. La stessa fondazione ha finanziato il restauro di opere della biblioteca Tommasi, esposte in mostra.
In programma ci sono anche altre attività: l’acquisizione di opere grafiche degli artisti, da parte di museo e fondazione, una campagna di restauri e iniziative nelle scuole. A febbraio prossimo a L’Aquila si terrà anche un importante convegno di chiusura con alcuni tra i maggiori studiosi di grafica in Europa.