A L’Aquila la montagna e il dialogo tra comuni e comunità al centro dell’assemblea nazionale dell’Uncem
Un buon governo che ha bisogno del noi, di rimanere in dialogo tra i comuni, le comunità montane, le unioni montane di comuni con le città e le zone urbane: sono questi i temi affrontati dall’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.
L’assemblea nazionale dell’Uncem si è tenuta oggi all’Aquila. Al centro del dibattito la montagna e il buon governo.
Era presente il presidente nazionale Marco Bussone che con il presidente regionale Lorenzo Berardinetti ha introdotto i lavori, ai quali ha partecipato in prima battuta anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
“Il noi – ha spiegato il presidente nazionale Uncem Marco Bussone – è un elemento costitutivo della montagna Italiana. I comuni non vanno lasciati soli. Quelli montani in Italia sono 3500, bisogna lavorare insieme per contrastare abbandono, spopolamento e fragilità”.
Uno dei temi è anche la legge della montagna che dovrà passare al vaglio della Camera dei deputati e per la quale l’Uncem Abruzzo ha presentato degli emendamenti.
“È essenziale la voce del territorio alla base di ogni possibile riforma istituzionale. Vanno messi in relazione i piccoli comuni con i grandi perché questi non c’è finora alcun tipo di interazione. L’Appennino deve essere il cuore di questa nuova relazione. Una delle proposte è che ogni regione si doti di un fondo regionale per la montagna. Vanno inoltre potenziate e messe in rete la strategia della green community e delle aree interne, quella regionale per la montagna e quella forestale. Non possono esistere singoli progetti che viaggiano da soli.
Infine, per affrontare il cambiamento demografico e climatico, è importante la gestione forestale. Ci sono 11 milioni di ettari. La parte pubblica ha bisogno di strumenti chiari per rendere tutto pianificato. La legge nazionale offre strumenti, ma vanno messi in reti tutti i progetti dando vita a nuove filiere”.