L’aumento dei prezzi dei materiali per la ricostruzione è un allarme lanciato ormai da tempo e i cantieri della ricostruzione rischiano per questo di non essere remunerativi per le imprese. Vanno trovate soluzioni e bisogna integrare i buoni contributo con le agevolazioni del superbonus 110%.
Per raggiungere questi obiettivi si è istituito un tavolo permanente operativo sulla ricostruzione 2009 che si è appena insediato. Un organismo voluto dal Comune, dagli uffici speciali Usra e Usrc, dal coordinamento dei sindaci del cratere e stimolato anche dall’Ance con il suo presidente Gianni Frattale.
E’ ormai noto che la pandemia e l’aumento del presso di gas e materie prime ha generato una crisi profonda anche nel contesto locale in un territorio in cui però il settore dell’edilizia è al momento quello trainante. Il sindaco Pierluigi Biondi già nel corso della visita del premier Draghi ai laboratori del Gran Sasso aveva consegnato un dossier contenente una proposta di emendamento per ristorare le aziende impegnate nella riparazione degli immobili privati colpiti dal sisma 2009, adeguando i contributi agli attuali costi che devono sostenere le imprese per dare alla ricostruzione la decisiva accelerazione. Il presidente Ance Gianni Frattale chiede inoltre di integrare il buono ricostruzione con quello del superbonus, sarebbe un’opportunità importante per cittadini e imprese.
Si vuole assolutamente evitare il ritardo nella conclusione dei processi di ricostruzione degli immobili privati che risentono ovviamente, come sottolineato dal titolare Usra Salvo Provenzano, dell’aumento dei costi delle materie prime e della crisi in corso. Ci sono infatti riardi e rallentamenti che rischiano di compromettere quello che è stato definito tante volte l’ultimo miglio della ricostruzione. Il titolare Usra Salvo Provenzano spiega che la situazione è critica. 8 cantieri su 10 stanno subendo dei rallentamenti evidenti.