Il reparto aquilano ha uno degli indici di mortalità più bassi in Italia. Dieci posti letto occupati ma molti pazienti in dimissione. Cauto ottimismo dal primario.
Quasi un anno in trincea. Il reparto di Malattie Infettive diretto dal primario, il dottor Alessandro Grimaldi, è oggi come allora ancora in prima linea.
Un reparto che ha uno degli indici di mortalità dei pazienti più basso in Italia, frutto di un lavoro costante che spesso ha giocato d’anticipo contro il virus e con cure sempre più personalizzate.
Un cauto ottimismo oggi si respira pur sapendo che è presto per cantare vittoria.
Ad oggi sui posti letto disponibili ne sono occupati una decina ma il primario conta di svuotare, si spera, a breve il reparto perché alcuni pazienti sono in dimissione.
L’effetto cene e cenoni di Natale e Capodanno secondo Grimaldi non c’è stato all’Aquila, segno di una maggiore responsabilità e consapevolezza delle persone che sono sempre più attente ai rischi.
Oggi c’è un alleato in più, rispetto alle cure, il vaccino. La Asl sta proseguendo bene e speditamente la sua campagna vaccinale con la speranza che l’approvigionamento di dosi non cessi e che si possa arrivare a vaccinare tutta la popolazione per arrestare la diffusione del virus.