L’Aquila: movida rumorosa, i cittadini chiedono i danni al Comune

Non si placano le polemiche in città sulla cosiddetta movida. Molti cittadini, tramite gli avvocati Fausto Corti e Claudia Aloisio, stanno inviando al Comune decine e decine di richieste di risarcimento danni e presto partiranno le cause civili, come riferito anche dal quotidiano “il Centro”

La Cassazione di recente si è pronunciata e mette i Comuni davanti al rischio di veri salassi per le proprie casse se non si garantisce la quiete pubblica. Per il comitato dei residenti l’estate appena iniziata è come quelle vecchie, dopo le 20 si scatena l’inferno. Il centro storico per i residenti continua ad essere invivibile e molti residenti stanno decidendo di spostarsi a vivere altrove. Il centro si stava ripopolando ma ora rischia un nuovo esodo. Le richieste di risarcimento vengono inviate al comune ma anche ad assessori e responsabili della polizia municipale che per i legali non hanno assunto i provvedimenti di loro competenza. I legali fanno sapere che stanno arrivando anche le azioni civili e presto partiranno gli atti di citazione in causa. Il pronunciamento della Cassazione risale ai primi di giugno in un’azione legale avviata da due cittadini di Brescia nel 2012. In primo grado il Tribunale gli aveva dato ragione ordinando al Comune di predisporre un servizio di vigilanza per disperdere la folla dopo la chiusura dei locali. La Corte d’appello però aveva rovesciato il verdetto. La terza sezione della Cassazione ha ribaltato poi ancora una volta e definitivamente la sentenza. Ora sarà la Corte d’appello a definire i dettagli. Il presidente dell’associazione residenti per il centro storico, l’avvocato Claudia Aloisio, spiega che sono tanti i cittadini che stanno decidendo di vivere in periferia, appartenenti alla loro associazione, perché il centro la notte sino alle due ma anche più tardi è terra di nessuno in pratica.