E’ morto nella notte Fernando Ranalli, 70 anni, presidente da oltre 20 anni della Federazione ciclistica della provincia dell’Aquila, dopo i gravi traumi dell’incidente stradale avvenuto nella serata di ieri, in sella del suo scooter mentre stava tornando da Rivisondoli.
In base alle prime ricostruzioni Ranalli si sarebbe scontrato con una Mercedes poco prima dell’ultima galleria tra Pettorano sul Gizio e Rocca Pia, sulla statale 17. L’automobile viaggiava sul suo stesso senso di marcia e lo avrebbe urtato, forse per evitare un’altra auto che stava arrivando in senso contrario. Forse proprio per evitare lo scontro frontale il conducente della Mercedes sarebbe rientrato nella sua corsia, travolgendo Ranalli e facendolo cadere a terra. Nell’urto il 70enne è finito contro il muro di contenimento che delimita la strada e ha perso conoscenza. Un impatto violento che gli ha provocato un grave politrauma cranico e un’emorragia all’addome.
La situazione è apparsa subito disperata agli occhi dei soccorritori. Sul posto è subito arrivata l’ambulanza del 118 con gli operatori che, dopo aver prestato i primi soccorsi, lo hanno trasportato all’ospedale di Sulmona. Sul posto per i rilievi del caso anche la polizia stradale di Castel di Sangro che dopo aver sequestrato i mezzi coinvolti nell’incidente ha aperto un fascicolo nei confronti del guidatore della Mercedes, un 77enne di Teramo, per omicidio stradale.
Fernando Ranalli aveva 70 anni. Lascia la moglie Antonietta, i figli Antonio e Andrea e tre nipotini tutti legatissimi al caro nonno. Sconcerto anche nel mondo del ciclismo abruzzese che perde un punto di riferimento fondamentale, visto che Ranalli da oltre vent’anni era a capo (in qualità di presidente) della Federazione provinciale di ciclismo dell’Aquila. “Un grave lutto ha colpito il ciclismo abruzzese – si legge in una nota del comitato provinciale FCI L’Aquila – è venuto a mancare Fernando Ranalli stimato direttore di corsa, dirigente, organizzatore e “motore” di tante iniziative nel contesto del movimento ciclistico abruzzese e del territorio peligno, passato a miglior vita dopo il tragico incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio del 29 luglio tra Pettorano e Rocca Pia mentre stava facendo ritorno a casa a Sulmona con il suo scooter”.
La notizia della scomparsa ha fatto subito il giro del mondo. Sono arrivati messaggi di cordoglio da tutto il mondo dello sport regionale e nazionale, tra cui dal vice presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, Renato Di Rocco.
Riconfermato di recente alla guida del Comitato Provinciale della Federciclismo, di cui era presidente sin dalla fine degli anni ’80, Ranalli (nato a Sulmona il 9 novembre del 1950) aveva dato il suo contributo anche allo sviluppo di altre discipline sportive con il pattinaggio, il tiro con l’arco e lo sport paralimpico, ma aveva praticato anche il rugby. Per il suo contributo nello sport aveva ricevuto dal CONI tutte le stelle al merito sportivo (bronzo, argento e oro, quest’ultima ottenuta nel 2012).
Il suo esordio nel mondo del ciclismo è iniziato da atleta nel 1964 alla Polar di Sulmona. Dopo aver abbandonato l’attività agonistica per motivi familiari, negli anni ’70 è entrato nel mondo dirigenziale. Nel 1972 la fondazione della Società Ciclistica Sulmonese “Mario Pelino”. Nel 1974 l’elezione a consigliere regionale della Federazione Ciclistica Italiana. E proprio in quegli anni che si fa promotore della nascita di tante società ciclistiche in tutta la provincia dell’Aquila, oltre all’organizzazione di gare per amatori e categorie giovanili. Poi dagli anni ’80 sempre alla guida del comitato Provinciale L’Aquila della Federazione Ciclistica Italiana.
Tra i suoi risultati più significativi l’organizzazione di diverse tappe del Giro d’Italia a Sulmona, le prove su strada a Sulmona dei Campionati del Mondo di ciclismo militari, oltre al Trofeo Pelino per allievi e numerose altre manifestazioni. Di recente è stato promotore della tappa a Sulmona del giro d’Italia di E-Bike (16 maggio 2021), dell’istituzione del monumento a Costante Girardengo a Rocca Pia con il Panathlon International Club di Sulmona, così come aveva a cuore la passeggiata cicloturistica “Biciclette contro il dolore” promossa dalla Fondazione Isal – Terapia del dolore.