Nel centro storico dell’Aquila mancano le farmacie: l’unica presente non riesce a soddisfare il fabbisogno. L’argomento finisce in Consiglio comunale
Una sola farmacia in centro storico privata e per giunta chiusa il sabato: il problema, che sta a cuore alla cittadinanza, non è passato inosservato neppure ai numerosi turisti che hanno affollato il centro del capoluogo abruzzese quest’estate.
L’argomento sarà affrontato in una prossima seduta di commissione consiliare, su sollecitazione del consigliere comunale Paolo Romano, dopo il rinvio di oggi.
La pianta organica delle farmacie viene aggiornata ogni due anni, con l’obiettivo di intercettare i bisogni della popolazione. La pianificazione del comune aquilano è però ferma al 2016, in un contesto che invece è in continua evoluzione.
Per il consigliere Paolo Romano si tratta di un grave disservizio, a fronte dell’esigenza crescente di un incremento dei servizi nell’area del centro cittadino.
Dopo il sisma del 6 aprile 2009 le sei farmacie private hanno deciso di spostarsi in periferia, dove invece erano localizzate le comunali. Oggi però, a distanza di 14 anni dal terremoto, la presenza di una sola farmacia in centro crea problemi non solo ai residenti, ma anche ai commercianti, ai lavoratori e ai dipendenti pubblici e delle varie istituzioni presenti nel quartiere.