L’Aquila, Palazzo Ardinghelli si svela dopo il restauro

Palazzo Ardinghelli: svelato il restauro. Dal 30 ottobre aprirà la sede distaccata del Maxxi

È già illuminato da qualche giorno. Oggi Palazzo Ardinghelli che ospiterà la sede distaccata del Maxxi dal prossimo 30 ottobre ha spalancato in anteprima le sue porte per svelare il meraviglioso restauro portato avanti da Segretariato e Soprintendenza.

Il Palazzo, proprietà dei Beni Culturali, era sede di uffici. Poi il terremoto. Nel 2014 il ministro Dario Franceschini visitandolo ebbe l’idea del museo.

Ardinghelli fu adottato dalla Russia che donó 7 milioni e 200 mila euro. Nel 2015, con la scelta di rendere palazzo Ardinghelli un museo, il Ministero stanziò 2 milioni di euro. La Camera dei deputati, poi nel 2017, fece un emendamento per Maxxi L’Aquila. Fu creato dunque un fondo presso il Ministero per i primi 3 anni dell’attività del Maxxi in città. Un Maxxi che però sarà stabile.

Palazzo Ardinghelli, durante il restauro, ha svelato una storia ancora più antica. Sotto la facciata sono state trovate tracce di una preesistente struttura. Elementi visibili in un vano a destra dell’androne, sono quelli di un antico portale che è stato aperto solo oggi alla stampa per mostrarlo.

È stato Franco De Vitis, architetto della Soprintendenza, ad illustrare il restauro che ha coniugato il miglioramento sismico con la tutela dei beni culturali con la necessità però di adeguarlo alle esigenze di un museo, cosa non usuale per un bene settecentesco. Resta difficile da digerire lo stato della chiesa di Santa Maria Paganica che si trova proprio davanti. Le due facce della medaglia.

Presente Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi. Questo sarà un polo di eccellenza, ha detto, che ha visto una sinergia importante tra diversi attori. Presenti anche altri esponenti del Mibact e moltissime autorità.

IL SERVIZIO DEL TG8