All’Aquila 66 milioni di passivo nella Asl 1 per il 2022: la denuncia arriva dal Pd che annuncia un’interrogazione comunale
Una situazione disastrosa quella della Asl 1, denunciata dal Pd, all’indomani della mancata audizione del manager Ferdinando Romano alla capigruppo in Comune, che era convocata ieri, lunedì 5 giugno 2023, per discutere dell’attacco hacker.
Ammonterebbe infatti a circa 66 milioni di euro il passivo dell’azienda sanitaria aquilana nel 2022, il 124% in più rispetto all’anno precedente, in cui si contavano 21 milioni di euro circa.
La denuncia arriva dal Pd, con il capogruppo Stefano Albano, il consigliere comunale Stefano Palumbo, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il segretario provinciale Francesco Piacente in collegamento e il supporto di Eva Fascetti e Stefania Pezzopane.
In conferenza stampa i presenti hanno ricordato che quella del 5 dicembre è stata l’ultima occasione per parlare col manager senza contraddittorio, durante una seduta di Consiglio comunale straordinario: evasiva e imbarazzata è stata la risposta del direttore dell’azienda sanitaria nel commentare i dati definiti sconcertanti.
Uno dei dati più significativi è quello della mobilità con un decremento importante su quella attiva, cioè di quanti si curano negli ospedali della Asl1, di 7 milioni in meno e una mobilità passiva equivalente.
Se i debiti fossero per gli investimenti sarebbero quasi giustificabili, hanno precisato i democratici che chiedono risposte. Se il manager non parla, è giusto che a farlo siano il sindaco Pierluigi Biondi che è anche presidente del comitato ristretto dei sindaci, e il presidente della Regione Marco Marsilio.
Il consigliere Stefano Palumbo ha spiegato nel suo intervento che verrà prodotta un’interrogazione in Consiglio comunale perché le risposte devono essere pubbliche, essendo di interesse per tutti i cittadini.
«Riteniamo grave che il manager non sia venuto», ha dichiarato Stefano Palumbo. «Sembra che ci sia una caccia alle streghe da parte nostra, ma i dati del bilancio dimostrano quello che dicevamo. Non c’è una Asl solida e la vicenda dell’attacco hacker è solo la punta dell’iceberg di una serie di problemi. Il sindaco presiede il comitato ristretto dei sindaci e sono proprio loro che devono dare pareri sui bilanci. Il dato della mobilità significa che sempre meno aquilani ritengono di usare i servizi in città e sempre più cittadini da fuori scelgono il nostro ospedale. Non è vero che i servizi sono ripartiti tutti.»
Sono state tante le domande poste al manager, anche relative alla scarsa comunicazione della vicenda dell’attacco hacker. Per il Pd non c’è stata alcuna prevenzione e le risposte da dare ai cittadini sono tante, soprattutto sui servizi.
I democratici, che tornano a chiedere le dimissioni del manager Romano e dell’assessore Verì, denunciano anche una cattiva ripartizione delle risorse regionali: dei 480 milioni per l’edilizia sanitaria alla Asl 1 spetta solo 1 milione in una città dove si taglia.
«Quello della sanità è il più grande fallimento della giunta Marsilio», ha aggiunto in collegamento il segretario Francesco Piacente. «Zero atti di programmazione, cinque anni in cui abbiamo subito la crisi Covid con la peggiore gestione d’Italia. Tutti ricordiamo l’assenza di governo e i decessi davanti ai pronto soccorso degli ospedali provinciali, a cui si aggiungono l’attacco hacker e il macro debito che raddoppia. La nostra gente non vuole più curarsi qui e i reparti di eccellenza non sono più attrattivi per i territori contigui. Un disastro totale, anche a livello politico della giunta Marsilio.»
«Il Pd è sempre stato attento», ha spiegato Pierpaolo Pietrucci. «Siamo subissati di telefonate di scoramento dei cittadini che quando si avvicinano ai presidi ospedalieri trovano difficoltà anche per i servizi minimi come il parcheggio. Figuriamoci poi per l’inefficienza totale dei servizi offerti dalla sanità abruzzese, per le carenze infrastrutturali, per una prospettiva carente per il San Salvatore dell’Aquila che in una programmazione strutturale ha zero risorse. Sarà l’ospedale più obsoleto con un pronto soccorso in estate dove si mettono i teli. Non capiamo perché tra le quattro Asl le risorse non vengono ripartite in maniera giusta. Il manager deve dirci qual è il problema, se c’è un mancato trasferimento di risorse e il perché di una caduta verticale delle prestazioni.»