Il gruppo laico che da oltre vent’anni coadiuva i frati di San Bernardino nell’organizzazione della Processione del Cristo Morto, a L’Aquila, comunica che per la seconda volta consecutiva il corteo non si farà.
Dal 1954, anno in cui è stata ideata la Processione aquilana dall’aspirante frate Salvatore Roccioletti, è la terza volta che il rito del Venerdì Santo non si effettua. La prima nel 2009 quando quattro giorni prima si era verificato la violenta scossa di terremoto che piegò la città.
Quest’anno, però, a differenza del 2020 ritorna in chiesa il Cristo Morto e, soprattutto, la possibilità di omaggiarlo da parte dei fedeli, seppur in una forma diversa e in assoluta sicurezza. Per tutta la Settimana Santa, a partire da stasera, stazioneranno all’interno della basilica di San Bernardino le tre statue del corteo del Venerdì Santo: il Cristo Morto, la Vergine Addolorata e l’Angelo con il calice. Tra le arcate della navata di sinistra sarà collocata anche l’Allegoria della Croce, il primo simulacro ad esser stato disegnato da Remo Brindisi nel 1954.
Il prossimo 2 aprile, in coincidenza del canonico orario della Processione, i Cavalieri del Venerdì Santo si alterneranno alla “guardia” dei simulacri vigilando e regolando l’omaggio dei fedeli per garantire il giusto distanziamento come impone la disciplina anti – Covid 19. In sottofondo saranno diffuse le note de Il Miserere di Selecchy.
Oggi i Cavalieri, oltre a collocare in chiesa i quattro simulacri, hanno installato sul sagrato della basilica, davanti alla scalinata, le tre croci in legno realizzate negli ultimi decenni e unici elementi esposti sia lo scorso anno che nel 2009.