Botta e risposta tra i due primi cittadini sulla questione della Grande Marsica e sulle parole del sindaco di Avezzano in Consiglio
Hanno scatenato polemiche e botta e risposta le dichiarazioni del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio che ha riacceso i riflettori sul progetto della Grande Marsica nel quale L’Aquila non sarebbe inclusa.
Nel suo intervento Di Pangrazio ha detto in estrema sintesi che la Marsica deve fare da guida in Abruzzo per contrapporsi alla costa ma in maniera positiva e questo attraverso una legge regionale.
Ma ciò che ha fatto saltare dalla sedia il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi ma non solo è stata un’altra dichiarazione. “Abbiamo due posizioni – aveva detto Di Pangrazio in occasione del Consiglio Comunale – una aquilanità chiusa nelle sue mura e Pescara che fa alleanze. Non ho incluso L’Aquila nella grande Marsica non perché sono anti aquilano, all’Aquila ci lavoro, ma perché è costruita dentro le mura e questo li porta a non aprirsi, L’Aquila sa che il Pil è costruito ad Avezzano”.
Le frasi del sindaco Di Pangrazio non sono cadute nel vuoto e hanno provocato reazioni a catena anche sui social.
Il primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi ha scritto subito una nota di risposta che in sostanza accusa Di Pangrazio di avere ancora una logica di campanile nel 2021 che è una mentalità dalla quale gli aquilani si sono discostati.
Biondi ricorda nella lettera la storia della città e ricorda pure a Di Pangrazio che da tempo L’Aquila è abituata a guardare oltre le mura consapevole di essere una città territorio abituata a dialogare con gli altri.
Lo spirito del resto con il quale si è sottoscritta la Carta dell’Aquila, un documento in cui nel 2019 si manifestava l’esigenza non solo di fare un riequilibrio territoriale con aree costiere e metropolitane ma di farlo attraverso le peculiarità di ogni territorio.
Ma non è finita qua, perché pure la Lega locale e marsicana si è scagliata contro le frasi di Di Pangrazio ritenute offensive, tanto è che lo stesso ha scritto un’altra nota nella quale annuncia pure il sostegno all’Aquila Capitale della Cultura e sminuisce le cose dicendo che la polemica è inesistente e che Biondi forse ha provato a mettere polvere per distogliere attenzione dalla crisi di giunta e ancora sostiene che il suo intervento di 45 minuti non aveva intenti polemici ma solo quello di sollevare i problemi delle aree interne.
Insomma una telenovela a puntate che per ora finisce così ma che per giorni ha riempito il web con frecciate a distanza.