La decisione del Consiglio di Stato che ha sancito che il poligono di tiro può restare operativo sarà impugnata dall’associazione per la tutela di San Vittorino che da anni si batte per questa ragione. L’associazione farà ricorso ai giudici europei
Il legale dell’associazione, Fausto Corti, ha spiegato che la sentenza è inspiegabile perché ha ritenuto che gli abitanti di San Vittorino non fossero legittimati a fare ricorso al Tar non entrando nel merito. Il Tar invece aveva dato ragione in primo grado all’associazione disponendo la chiusura della struttura ma il Consiglio di Stato ha motivato dicendo che il poligono ricade in una zona di uso civico del comune di Pizzoli e quindi solo gli abitanti del comune avrebbero potuto opporsi.
Per Corti però il consiglio non ha considerato il grave danno alla salute che il rumore arreca agli abitanti di San Vittorino, testimoniato da due perizie fonometriche che avevano dimostrato, ribadisce il legale, il superamento dei livelli massimi imposti dalla legge. Corti è convinto che i giudici europei riconosceranno le ragioni dei cittadini.
Per il legale il poligono è illegittimo per due motivi. Il primo è che è realizzato anche grazie al Comune di Pizzoli che però non sta riscuotendo il canone concessorio. Il secondo è che il poligono è realizzato in difformità alle autorizzazioni concesse dal Comune di Pizzoli e dalla Soprintendenza come accertato dal perito della procura. Opere che peraltro sono state realizzate in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
L’associazione non molla e chiede che il poligono venga delocalizzato nel rispetto dei diritti di tutti. Per Alessia Salvemme dell’associazione i cittadini sono molto preoccupati per il loro futuro e la battaglia andrà avanti.
L’associazione Amiternum, che gestisce il poligono, ha sempre respinto tutte le accuse al mittente dichiarandosi in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie.