Si conclude con un patteggiamento a due anni, pena sospesa, nel Tribunale di Vibo Valentia competente per territorio, la vicenda giudiziaria del fotografo e regista aquilano 44enne, finito ai domiciliari nell’agosto 2022 con l’accusa di violenza sessuale
Le indagini, condotte dalla squadra mobile della Questura dell’Aquila, erano partite dalle denunce di due giovani aquilane, una delle quali minorenne all’epoca dei fatti, secondo le quali il fotografo le avrebbe palpeggiate nel corso di un servizio fotografico a Tropea (Vibo Valentia).
Il quadro accusatorio è stato poi ridimensionato rispetto alle contestazioni di partenza.
Il fotografo aquilano, che si è sempre professato innocente, e il suo legale Marco De Paulis si sono detti soddisfatti dell’epilogo giudiziari della vicenda, sottolineando «che si è arrivati a un accordo con il Pm del Tribunale calabrese, il che equivale alla rinuncia a difendersi da parte dello stesso imputato e che prevede la pena sospesa di due anni, il dissequestro di tutto il materiale preventivamente sottratto in fase di arresto, l’annullamento del divieto di avvicinamento alle parti offese e il divieto di svolgere attività lavorativa continuativa con minori per un anno.»