Primo giorno di lockdown da zona rossa in città. Viaggio in centro storico e al centro commerciale. Poca gente e molta paura per i contagi in crescita
“La zona rossa l’abbiamo inventata noi”. Il riferimento al terremoto dell’Aquila corre sul web dove, nonostante il momento, l’ironia non manca.
Lo scenario però è desolante in centro storico con pochissime persone in giro. La gente esce o così dovrebbe essere per comprare solo l’essenziale.
Le attività aquilane sono abituate a resistere. Lo hanno fatto tornando in centro nel dopo sisma, dopo il primo lockdown ed anche adesso attivandosi prevalentemente con le vendite on line ma oggettivamente è dura per tutti e non solo economicamente perché il presidente di Conflavoro e rappresentante del movimento dei commercianti Ugo Mastropietro aveva spinto per un lockdown totale (scuole comprese) dal momento che per lui con tante attività comunque aperte la gente continua a girare.
Nonostante la difficoltà economica per lui era necessario un reset totale perché l’emergenza vera ora è la salute.
Anche nei centri commerciali i supermercati sono aperti come i negozi per bambini e le librerie. Nel centro commerciale l’Aquilone sono comparse le luci di Natale, un segno di speranza forse in mezzo alle persone che un po’ rassegnate si mettono in fila per la spesa con tanta paura e incertezza per il futuro.