Nella mattinata di oggi gli agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 individui indagati per la rapina a mano armata compiuta il 27 gennaio scorso nella gioielleria Ranieri in pieno centro cittadino
La squadra mobile dell’Aquila diretta dal dottor Danilo Di Laura ha arrestato i quattro presunti responsabili, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, della rapina a mano armata in centro ai danni della gioielleria Ranieri compiuta lo scorso 27 gennaio in pieno centro cittadino. Tre in carcere, a Lanciano, Cassino e Roma e uno ai domiciliari. Tutti italiani, pregiudicati con precedenti specifici, presi anche grazie alla collaborazione con altre Mobili. Il basista è del posto. Tutta gente che comunque orbitava attorno alla città.
I malviventi, dopo aver sopraffatto i dipendenti sotto la minaccia di una pistola, sottraevano diversi orologi, di marca Rolex, Omega e Tudor per un valore di circa 100 mila euro. Dall’immediato sopralluogo del personale delle Volanti, della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, è stato possibile rilevare la presenza di numerose telecamere, che hanno consentito di verificare i possibili percorsi di fuga dei rapinatori. Da questi e da pochi altri elementi di partenza gli investigatori hanno ottenuto i primi spunti per identificare i presunti autori della rapina. Grazie alle successive analisi tecniche e alle perquisizioni autorizzate dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, il personale della Squadra Mobile ha potuto ottenere riscontri oggettivi alle informazioni confidenziali e agli spunti forniti dalle Squadre Mobili delle province limitrofe per identificare i presunti autori della rapina e ottenere elementi a loro carico, successivamente vagliati dall’autorità giudiziaria. Il G.I.P. del Tribunale di L’Aquila, accogliendo le richieste del PM, emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre indagati e gli arresti domiciliari per un quarto complice.
Gente di fuori non avrebbe potuto organizzare una rapina del genere in pieno centro. Sin dall’inizio la Polizia ha capito che c’erano contatti locali con i rapinatori. Il 27 gennaio scorso la rapina a mano armata aveva terrorizzato la città. Un mese poco più serrato di indagini per individuare i responsabili. Fondamentali sono state le immagini del sistema di video sorveglianza che hanno permesso di ricostruire anche i movimenti della banda nei giorni precedenti. Emerge chiaramente che avevano studiato bene il posto. Ma fondamentali anche delle testimonianze, fonti confidenziali, che hanno permesso di associare ai volti, seppur travisati, i nomi. Il bottino non è stato ancora recuperato e non si sa se sia stato già messo sul mercato. La procura ha coordinato le indagini. Per il colpo usato un furgone bianco non rubato. Per il questore Enrico De Simone si tratta di una risposta particolarmente significativa ottenuta in poco tempo, che dimostra come il dispositivo di sicurezza funzioni. “Chi commette un reato all’Aquila deve sapere che non resta impunito”, ha sottolineato De Simone.
“Appresa la notizia dell’avvenuto arresto degli autori della rapina compiuta ai danni della Gioielleria Ranieri nel centro storico di L’Aquila il 27 gennaio scorso, crediamo sia doveroso ringraziare la Questura Aquilana per il successo dell’operazione, risultato di un intenso e minuzioso lavoro condotto sinergicamente tra le Forze dell’Ordine, la Prefettura ed i Magistrati della Procura di L’Aquila, cui giunge l’espressione unitaria del nostro più sentito ringraziamento, a nome delle imprese commerciali aquilane che hanno vitale necessità di sicurezza e di azioni di tutela a fronte di atti criminosi in grado di porre in serio pericolo la loro stessa sopravvivenza. Quanto avvenuto all’azienda Ranieri, a cui va la nostra più profonda solidarietà, potrebbe, infatti, rappresentare il segnale di un incremento dei fenomeni criminali a danno delle attività commerciali del Capoluogo, che contribuirebbe, inoltre, a rendere particolarmente gravoso il lavoro di quegli imprenditori che hanno scelto di ricollocarsi nel centro storico cittadino con tutte le difficoltà del caso. Siamo pertanto soddisfatti del brillante risultato conseguito dalle Forze dell’Ordine della nostra Città e confidiamo nel loro costante impegno, per il quale le ringraziamo, in grado di dare risultati concreti e rapidi nel prevenire e fronteggiare sul campo violenza e criminalità a danno del nostro settore”. Così Angelo Liberati, Delegato Confcommercio Comprensorio L’Aquila.
“Grazie alle forze dell’ordine, alle donne e agli uomini della Questura dell’Aquila, che con velocità di azione hanno provveduto ad assicurare alla giustizia gli autori dell’inqualificabile gesto criminale subito dalla gioielleria Ranieri”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dopo aver appreso la notizia della cattura dei ladri che il 27 gennaio scorso avevano derubato il negozio di preziosi in Corso Vittorio Emanuele II. Nell’occasione il sindaco aveva fatto visita alla famiglia proprietaria per esprimere la vicinanza della comunità aquilana e dare massima collaborazione. “Non dovrebbe mai accadere – ha proseguito Biondi – ma quando accade, la prontezza di intervento ci rincuora. Grazie al lavoro investigativo e all’immediatezza degli arresti, episodi di questo tipo vengono scoraggiati. Sono profondamente soddisfatto e abbraccio ancora una volta la famiglia Ranieri, certo che adesso ritroverà un po’ più di serenità”.