Per la prima volta da quando la ricostruzione dell’Aquila è entrata nel vivo crolla il numero degli occupati nei cantieri. E’ la conseguenza del rallentamento della ricostruzione, la denuncia della Cgil.
Il sindacato rimarca la diminuzione dei lavori nell’edilizia post-sisma, evidente soprattutto nell’ultimo anno all’Aquila, è la Cgil, che fornisce dati preoccupanti provenienti dai due uffici speciali, Usra e Usrc, ma anche dalle casse edili e dall’Osservatorio per il monitoraggio dei flussi di manodopera della Prefettura dell’Aquila. Numeri che dimostrano il rallentamento della capacità di spesa sulla ricostruzione, con la pubblicazione mensile di elenchi di buoni contributo di soli 25-30 milioni di euro a fronte di elenchi che ammontavano a 300 milioni fino a un anno fa, dice Trasatti, che respinge la spiegazione fornita dal sindaco Pierluigi Biondi, secondo il quale il calo del cosiddetto “tiraggio” (e cioè la capacità di aprire cantieri e spendere le risorse) sarebbe fisiologico.