Il titolare di un bar e di una tavola calda all’interno di una galleria commerciale sfida i decreti e apre lo stesso. Gesto simbolico, siamo allo stremo, dice.
Ha deciso di aprire le sue attività lo stesso nonostante il ritorno in zona arancione non lo consenta. Lui è Lucio Carissimi, imprenditore aquilano che, in una galleria commerciale cittadina, ha deciso di sfidare i decreti ma in modo pacifico e simbolico per mettere a nudo la reale situazione di bar e ristoranti.
Lui gestisce sia un bar che una tavola calda. Da domani chiuderà di nuovo ma il suo gesto di forzatura è una sorta di auto denuncia sapendo di incorrere in sanzioni per difendere il suo lavoro, i dipendenti e le attività provate duramente dalle chiusure, riaperture e nuove chiusure.
Trovandosi anche in una galleria commerciale peraltro il sabato e la domenica neanche l’asporto gli è consentito.
Anche per i suoi dipendenti la situazione è drammatica. Ci sono intere famiglie che dipendono da lui con la cassa integrazione che non arriva e che spesso si è trovato ad anticipare per venire incontro alle esigenze di chi lavora per lui.
“Non so se altri faranno ciò che sto facendo io – dice – ma ci ho voluto provare anche da solo, ho sempre rispettato le regole, investito per mettermi a norma, non possiamo andare avanti così”.