L’Aquila: scalpore, trasferimenti e bocche cucite sulla vicenda dello stupro alla scuola della Finanza

Sta facendo scalpore l’indagine sul presunto stupro consumato da un ufficiale ai danni di un’allieva della scuola della Guardia di finanza dell’Aquila. La ragazza ha denunciato il fatto a fine maggio. Una dei legali dell’accusato è aquilana: “Siamo sereni ma preferiamo non commentare”

Bocche cucite all’interno della scuola dove una giovane allieva ha denunciato, lo scorso 28 maggio, uno stupro compiuto da un istruttore e avvenuto nella casa dell’uomo il giorno prima. Accuse tutte da dimostrare come tutti i presunti atti di sessismo che si sarebbero consumati in caserma ma è ovvio che il fatto ha suscitato non pochi imbarazzi proprio per la gravità delle accuse.

L’uomo coinvolto è un 33enne siciliano che è stato trasferito in altra sede e altro incarico in attesa di far luce sulla vicenda. Si sarebbe difeso dicendo che si è trattato di un rapporto consenziente. Di tutt’altro tenore sarebbero le dichiarazioni della ragazza che avrebbe invece sostenuto di non aver mai voluto andare oltre. Il caso chiaramente è di una delicatezza estrema e come tale va trattato. Le indagini le sta portando avanti la dottoressa Roberta Cicchetti, capo della Mobile, ma è coinvolta anche la procura militare di Roma.

Al capitano che è indagato per violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti con l’aggravante di aver approfittato della sua situazione lavorativa, sono stati sequestrati un pc e il telefonino. Proprio il telefonino sarà fondamentale in quanto sta venendo fuori l’esistenza di varie chat nelle quali gli ufficiali scambiavano commenti sulle allieve. E proprio dal telefonino di questo capitano sono emerse altre tre posizioni di ufficiali che avrebbero tentato di insabbiare l’accaduto, anche loro trasferiti. La ragazza ha comunque deciso di continuare il suo percorso nella scuola.

Il capitano della guardia di finanza è difeso da due legali, uno dei quali dell’Aquila, Maria Leone. Hanno preferito non commentare ma ad ogni modo sostengono che il trasferimento dell’ufficiale renderà le indagini più serene e si dicono fiduciosi dell’operato della magistratura e sono altrettanto fiduciosi che la vicenda possa concludersi nel migliore dei modi. Ovviamente c’è anche una indagine interna voluta dai vertici della scuola e della finanza. Ma sulla faccenda c’è il massimo riserbo sia per la ragazza che per i militari che potrebbero vedere la loro carriera distrutta. Nessuno vuole parlare dei legali anche perché l’indagine non è conclusa e potrebbero cambiare i capi di imputazione.

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Barbara Orsini: