Da gennaio 2024 all’ospedale San Salvatore l’ambulatorio per l’aborto farmacologico è stato chiuso e chi vuole utilizzare la pillola è costretta ad andare ad Avezzano. Il collettivo fuori genere ha dato vita ad un sit in fuori al reparto, chiedendo la riapertura. Le motivazioni della chiusura addotte dal nuovo primario non convincono
Un sit in davanti all’ambulatorio di ginecologia dell’ospedale San Salvatore da parte di Fuori Genere e appoggiato dalla conferenza delle democratiche per chiedere l’immediata riapertura dell’ambulatorio per l’aborto farmacologico. Nelle prime nove settimane è possibile richiedere la somministrazione della pillola Ru486 che consente l’aborto in sicurezza e senza ospedalizzazione.
Una procedura che nel 2023 è arrivata anche all’Aquila grazie a ginecologi non Obiettori. Il servizio inizio’ con il professor Maurizio Guido, primario di ginecologia ora sostituito dal professor Di Stefano. Negli ultimi mesi però nel nosocomio aquilano l’ambulatorio è stato chiuso, a gennaio del 2023. e il servizio sospeso e dunque le donne che ne hanno bisogno devono necessariamente recarsi all’ospedale di Avezzano.
Il collettivo Fuori Genere aveva inviato una PEC per chiedere spiegazioni ma le dichiarazioni del primario sono arrivate poi a mezzo stampa e le spiegazioni addotte, si parla di mancanza di personale soprattutto, non sono ritenute plausibili. Due rappresentanti del collettivo sono state poi rivenute da un ginecologo e un membro della direzione sanitaria. Non era presente il primario.