Anche all’Aquila si è svolto un sit-in dinanzi alla Prefettura, in contemporanea a livello nazionale, promosso dall’Unione sindacale di base (Usb) a tutela dei diritti dei lavoratori migranti.
Dopo nove mesi dall’entrata in vigore del decreto Bellanova e dopo quattro dall’approvazione del decreto Lamorgese, per i promotori ci sono tantissimi lavoratori che hanno presentato da tempo la documentazione e che però al momento risultano irregolari. La legge del dicembre 2020, che permette la ripresentazione delle domande di permesso di soggiorno, rimane inapplicata.
In base ad una sanatoria definita da loro “truffa” i lavoratori hanno versato la maggior parte di tasca loro i 600 euro spettanti ai datori di lavoro ma non hanno ricevuto ad oggi alcuna chiamata dal Ministero degli Interni. Lavoratori che operano in tanti settori, assistenza, ristorazione, braccianti e altro.
Yacouba Saganogo, referente del sindacato Usb, ha spiegato le loro ragioni, appoggiate da molte associazioni cittadine e partiti.