Una stagione sciistica finita prima ancora d’incominciare per tutte le stazioni d’Abruzzo, questo anno così maledetto dal punto di vista climatico al quale si aggiunge anche la chiusura forzata per arginare l’epidemia del Coronavirus.
Con un calo del 70% degli arrivi a Campo Felice, percentuale simile per Campo Imperatore, un po’ meglio a Roccaraso ma comunque per tutti una stagione da dimenticare, durante la quale gli impiantisti, dall’Aremogna al Gran Sasso, hanno fatto l’impossibile per aprire le piste, letteralmente correndo dietro alla neve.
Campo Felice si lecca le ferite. Con il Decreto del 10 marzo della presidenza del Consiglio dei ministri il gestore Gennarino Di Stefano dichiara morta la stagione: gli impianti – attivi con sole 5 piste dal 28 dicembre fino al 9 marzo, circostanza per cui non si rimborseranno gli skipass – non riapriranno più, nemmeno se le cose dovessero migliorare sotto il profilo della diffusione del Coronavirus.
Si confida, ora nella prossima stagione. Di Stefano spiega anche che si è in attesa di ulteriori comunicazioni da parte del governo sulle misure in sostegno dei lavoratori: sono 50 tra fissi e stagionali i dipendenti della stazione sciistica di Campo Felice, centinaia se si sommano i lavoratori di tutto il comparto sciistico abruzzese. Potrebbe invece riaprire le piste il Centro turistico del Gran Sasso. A Campo Imperatore proprio il giorno dell’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm era anche arrivata la neve, quella vera, di cui il Gran Sasso, senza impianti d’innevamento artificiale, ha un’enorme “fame”.
Fermi anche gli impianti dell’Alto Sangro. A Roccaraso gli albergatori restituiscono le caparre ai clienti. Allo stesso mondo anche il Consorzio Alto Sangro provvederà al rimborso degli ski-pass.
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