La Procura della Repubblica dell’Aquila ha affidato la perizia tecnica ritenuta determinante per stabilire la dinamica del tragico incidente di ieri pomeriggio all’Aquila nella scuola dell’infanzia di Pile.
In particolare il pm Stefano Gallo titolare della inchiesta e gli agenti della Squadra Mobile dell’Aquila guidati dal dirigente Danilo Di Laura, l’esame deve dimostrare il motivo per il quale la macchina si è sfrenata: è stato il figlio 12enne della donna indagata per omicidio stradale, è stato un errore della mamma che per la fretta in una azione comunque abitudinaria perché giornaliera, non ha ingranato la marcia a motore spento lasciando il solo freno a mano attivato, oppure c’è stato un guasto tecnico. Inquirenti ed investigatori confidano sui risultati della perizia sulla macchina posta sotto sequestro. Le indagini proseguono a ritmo serrato per chiarire nel più breve tempo possibile il tragico caso che ha fatto il giro della nazione. Intanto, nel corso della giornata dovrebbe essere affidato l’incarico dell’autopsia sul corpo del piccolo Tommaso: solo dopo saranno fissati i funerali in una comunità sconvolta e incredula che si è stretta idealmente al dolore della famiglia
del piccolo e dei feriti. Tra ieri sera e la notte sono state ascoltate in Questura 5-6 persone tra cui insegnanti e mamme che erano sul luogo dell’incidente. Non è stata ancora ascoltata la donna alla guida della Passat che è sotto shock: la donna sarà interrogata alla presenza dell’avvocato di fiducia Francesco Valentini, del foro dell’Aquila. La famiglia del piccolo Tommaso è difesa da Tommaso Colella e Katiuscia Romano, del foro dell’Aquila.
Intanto si attende la decisione sulla madre del 12enne all’interno dell’auto. Il ragazzino infatti era all’interno della Passat quando la mamma è scesa per riprendere i due gemellini di cinque anni. La donna B.R.Z. di 38 anni, vive all’Aquila con i tre figli, è indagata per omicidio stradale nell’inchiesta sulla tragedia nell’asilo di Pile. E’ di origini bulgare e fa parte di una
famiglia che da anni vive e lavora all’Aquila dove è perfettamente integrata e stimata. La donna non si dà pace per quanto accaduto, così come i suoi familiari: lei è casalinga, il marito operaio. La Passat è di proprietà di un giovane parente. Sarà ascoltata a breve dalla Procura della Repubblica con l’ipotesi di reato di omicidio stradale per il quale è previsto l’arresto nella immediatezza. Secondo quanto si è appreso, il pm Stefano Gallo non ha fatto richiesta perché si attendono riscontri tecnici per chiarire dinamica e cause. Ma da come si stanno muovendo inquirenti ed investigatori la misura potrebbe non scattare.