Ancora nubi nere sul progetto di realizzazione di un Parco Urbano nella zona di Piazza d’Armi perché l’autorità anti corruzione, Anac, ha bocciato gran parte delle modalità con cui è stato affidato l’appalto alla Rialto costruzioni ed evidenzia molti dubbi su come si è arrivati alla variante del progetto che ha fatto lievitare i costi dei lavori
A svelarlo è stato il quotidiano Il Centro. Un’altra tegola che, quindi, si abbatte sulla riqualificazione dell’area. Si ricorderà, e anche Rete 8 se ne era occupata, come poco tempo fa la giunta comunale avesse nominato un collegio consultivo tecnico per sciogliere i nodi sull’appalto e sull’affidamento dei lavori per la realizzazione del Parco e già allora si era capito che c’era più di un problema. L’Anac in pratica sostiene che il primo progetto esecutivo redatto dalla ditta va a modificare in modo consistente il primo progetto approvato dal Comune facendo aumentare il costo dei lavori. Il progetto per l’Anac non andava approvato e il Rup avrebbe dovuto risolvere il contratto, invece si è data la possibilità di far presentare un nuovo progetto che la ditta ha fornito a fine gennaio del 2019 con importo dei lavori aumentato addirittura sino a quasi 23 milioni. Per i progettisti nel progetto originario mandavano alcune relazioni essenziali, questa la motivazione della lievitazione dei costi.
Sotto accusa anche la mancata bonifica del suolo per l’Anac in quando nell’area c’era un vecchio deposito di carburanti di mezzi militari e successivamente, dopo il sisma, l’area ha lasciato spazio alle macerie. La possibile contaminazione per l’autorità non avrebbe consentito di attestare la realizzazione del progetto. Questo non compare in nessun verbale. L’Anac chiede al Comune di monitorare la procedura di concordato preventivo avviata nei confronti della Rialto a febbraio del 2019 ai fini della prosecuzione del contratto in essere. L’Anac fa notare che rispetto alla presentazione del progetto originario e della rimodulazione successiva risulta essere ancora in corso la procedura di verifica della progettazione esecutiva da parte peraltro di una società diversa.
La vicenda è molto spinosa. Il progetto parte dal primo concorso di progettazione bandito dal comune. Prevedeva un auditorium da 900 posti su più livelli con parcheggio interrato, area giochi, area sport e piazza tutto immerso nel verde. Ad aggiudicarsi l’appalto la Rialto con un ribasso a base d’asta del 60% circa. Sul procedimento fu aperto un fascicolo dall’Anac ma non fu rilevata nessuna anomalia sull’offerta. Poi la storia è nota. I progetti, il concordato preventivo della Rialto a dicembre 2019 e una storia infinita con l’opera che sembra sempre più lontana. Ora si dovranno capire le mosse del Comune che oggi ha inteso non commentare.