Il Covid cancella tradizioni e riti, ma non del tutto. Per la seconda volta consecutiva la processione del Cristo Morto all’Aquila non si farà ma la novità di quest’anno è che ci sarà una sorta di processione “statica”: i fedeli potranno omaggiare il Cristo Morto, comunque e in sicurezza, con ingressi contingentati in Basilica.
Dal 1954, anno in cui fu ideata, è la terza volta che il rito del Venerdì Santo salta. La prima volta nel 2009 perché 4 giorni prima c’era stata la scossa che distrusse la città, la seconda e la terza a causa della pandemia in corso.
Per tutta la settimana santa nella Basilica stazionano però per i fedeli le tre statue del corteo: il Cristo Morto, la Vergine Addolorata e l’Angelo con il calice. Esposto anche il primo simulacro disegnato da Remo Brindisi nel 1954, l’Allegoria della Croce. La sera del 2 aprile i Cavalieri del Venerdì Santo, associazione laica con presidente Antonio Ruzza che aiuta i frati nell’organizzazione, si alterneranno alla guardia dei simulacri vigilando e regolando l’omaggio dei fedeli con in sottofondo Il Miserere di Selecchy. Sul sagrato della Basilica, davanti alla scalinata, ci sono però come ogni anno le tre croci in legno, unici elementi esposti sia lo scorso anno che nel 2009.