L’Aquila: vertice sulle aggressioni a medici e sanitari

A seguito delle aggressioni subite dai medici nel territorio provinciale, vertice in Prefettura a L’Aquila per garantire l’incolumità del personale operante

Il vertice è stato convocato dopo le aggressioni avvenute negli ultimi giorni negli ospedali del territorio provinciale. Al summit, convocato dal prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, hanno preso parte i rappresentanti delle forze dell’ordine e il direttore generale della Asl, Ferdinando Romano, il quale ha ricordato che “esiste un posto di polizia all’Aquila e Avezzano, ma sono ancora strumenti insufficienti”.

Da qui la necessità di disciplinare gli incontri e definire linee specifiche. Negli ultimi giorni sono stati tre i gravi episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. I primi due all’ospedale di Avezzano, dove il marito di una paziente ha aggredito i medici del pronto soccorso e un tossicodipendente ha distrutto porte e vetrate scagliandosi contro carabinieri e guardie giurate.

L’ultimo episodio risale a sabato scorso, quando nell’ospedale dell’Aquila un 35enne sotto l’effetto di droghe ha aggredito una psichiatra, provocandole la frattura del femore. La donna è stata poi sottoposta a intervento chirurgico.

Il disciplinare adottato dovrà regolamentare gli incontri tra servizio sanitario e utenza, sia in pronto soccorso sia in regime ordinario, nell’ottica di una maggiore sicurezza degli operatori.

Ad esprimere solidarietà alla dottoressa è la Fp Cgil Abruzzo Molise, in una nota firmata dal segretario generale Luca Fusari, dalla segretaria Medici e Dirigenti SSN Maria Piccone e da Anthony Pasqualone e Antonello Bernardi per Fp Cgil L’Aquila.

“Non è vero che ci sono situazioni non prevedibili e non evitabili. – si legge nella nota del sindacato – Le situazioni al limite rappresentano la quotidianità per chi opera in ambiente ospedaliero, occorre più personale che possa gestire le situazioni conflittuali, occorre un posto fisso di polizia in ogni plesso ospedaliero, non è più tollerabile che chi lavora per la salute degli altri metta in pericolo la propria. I protocolli relativi al comportamento da tenere in caso di aggressione non possono essere considerati mero adempimento, ma devono trovare applicazione sostanziale nella routine della gestione del Servizio Sanitario Nazionale, in tutte le sue articolazioni”.

Il prefetto Giancarlo Di Vincenzo ha riunito attorno allo stesso tavolo forze dell’ordine, Asl e sindacati, tutti hanno convenuto sulla necessità  di rafforzare i protocolli di sicurezza per gli operatori sanitari, che corrono rischi sempre maggiori. In pronto soccorso ci sono vigilantes, ma evidentemente non basta. Un discorso che coinvolge anche la branca della psichiatria, maggiormente esposta ad episodi del genere, seguita dal pronto soccorso.

La Asl ha dato massima disponibilità e ha annunciato che a breve metterà in sicurezza il reparto di psichiatria.

 

Marina Moretti: