I dati pubblicati a marzo dall’Istat sulla crescita del Paese mostrano un Abruzzo a due velocità. A fronte di una debole crescita generale, l’Istat fotografa un’unica provincia che in Abruzzo addirittura arretra, ed è quella dell’Aquila. In particolare delle aree interne della provincia.
A richiamare l’attenzione sul dilagare della disoccupazione, del lavoro irregolare, dell’occupazione precaria, della povertà, dello spopolamento nelle zone interne è la Cgil provinciale, che già quattro anni fa ha lanciato un allarme sul dilagare della precarietà in zone in cui persino le scelte politiche e amministrative, secondo il sindacato, vanno in direzione opposta, e ora chiede di riaprire con urgenza la vertenza delle are interne, la Asl dell’Aquila, ad esempio, conta una scopertura di organico di 700 persone, che non si riesce a colmare con i 400 nuovi dipendenti assunti, però, a tempo determinato.
Tagli anche sul fronte delle corse del trasporto pubblico regionale che, denuncia il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti, svilisce le aree interne.