Sit-in contro il rito abbreviato in caso di omicidi durante l’udienza in Corte d’Appello all’Aquila per l’omicidio della giovane Jennifer Sterlecchini.
E’ uscita con il volto scuro dal dolore la mamma di Jennifer Sterlecchini, Fabiola Bacci, dall’aula “D” della Corte d’Appello dell’Aquila. Tutto il dolore di aver perso senza poter fare nulla la figlia 26enne per mano dell’ex compagno Davide Troilo che l’ha uccisa pugnalandola il 2 dicembre del 2017. Oggi al Tribunale dell’Aquila l’udienza per chiedere la riduzione di pena per Troilo, condannato a 30 anni di carcere in primo grado – con lo sconto di pena – nel gennaio del 2018.
“Gli ergastolani siamo noi”, “Sei un orco”, “Vogliamo giustizia”. Così hanno gridato rivolti verso l’aula di tribunale gli amici di Jennifer. Lui seduto nell’aula da un lato, al suo fianco il legale Giancarlo De Marco, dall’altro la mamma di Jennifer, Fabiola Bacci e il fratello Jonathan Sterlecchini, stretti nel loro silenzioso dolore affianco all’avvocata Rossella Gaspari. Fuori dall’aula L’associazione “Insieme per Jennifer” chiede di eliminare lo sconto di pena per chi compie un omicidio, sconto previsto in caso di rito abbreviato, con la condanna di 30 anni in primo grado che verrebbe dimezzata. Fa parte dell’associazione anche Isabella Martello, sorella di Anna Carlini, la ragazza di 33 anni uccisa nel 2017 alla stazione di Pescara.
Accanto agli amici di Jennifer anche i rappresentanti dell’Associazione Avri – Vittime riunite d’Italia, che unisce per la stessa battaglia contro un sistema giudiziario che non dà giustizia alle vittime di omicidio, tante storie e tanti drammi. Molti di questi sono femminicidi. C’è una proposta di legge, che da 10 anni rimbalza tra Camera e Senato senza riuscire a essere calendarizzata.