Surroga per i consiglieri regionali che assumono l’incarico da assessore e aumento dei termini entro i quali i sindaci, a partire dalla data di scioglimento dell’assemblea, devono dimettersi per potersi candidare alla Regione, passando dagli attuali 7 a 45 giorni, una mediazione rispetto ai 60 giorni inizialmente proposti dal centrosinistra e dopo le resistenze di Forza Italia.
Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato a maggioranza nella notte, al termine di una lunga maratona iniziata coi lavori nella Commissione Statuto, la nuova legge elettorale. Una riforma criticata per la tempistica – in quanto è arrivata a fine legislatura – e che tuttavia vede esclusa la proposta del capogruppo del Partito democratico Sandro Mariani che conteneva l’innalzamento della soglia di sbarramento dal 4 all’8 per cento, che aveva fatto insorgere Articolo 1, Sinistra italiana e Rifondazione comunista. In base al nuovo sistema elettorale, nella prossima legislatura si passerà dagli attuali 31 a 35 consiglieri, per dare la possibilità ai consiglieri nominati assessori di non dover essere per forza presenti in aula per mantenere il numero legale: modifica votata anche da Forza Italia.
I lavori dell’aula, che si sono conclusi intorno alle 2 di notte per poi riprendere oggi, e sono stati caratterizzati da un forte scontro tra maggioranza e opposizione: circa 400 gli emendamenti alla proposta di legge presentati da Forza Italia e Movimento 5 stelle.