L’Aquila, Duomo: la ricostruzione partirà entro il 2019

La ricostruzione del Duomo dell’Aquila, senza copertura e in balia delle intemperie da 10 anni, potrebbe partire entro il 2019.

La prima chiesa che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto vedere con i suoi occhi, durante la visita all’Aquila in occasione dell’inaugurazione della chiesa delle Anime Sante il 6 dicembre è stata la cattedrale di San Massimo. Il Duomo, senza più copertura – crollata con le scosse del 6 aprile 2009 – rischia di subire danni irreparabili dopo dieci anni di totale incuria.

E’ il pugno nell’occhio della ricostruzione dell’Aquila, per chissà quale motivo inspiegabilmente mai inclusa nel progetto di copertura di tutti gli edifici di culto danneggiati portata avanti dall’ex commissario straordinario dei beni architettonici Luciano Marchetti. Sul Duomo si sono succeduti tanti annunci di avvio dei lavori, ma sinora quello che lo stesso Mattarella, accompagnato dall’arcivescovo e cardinale Giuseppe Petrocchi ha definito una ferita da sanare al più presto, è rimasto così, in balia delle intemperie e della complessità che ha riguardato la ricostruzione di un enorme aggregato immobiliare che include, oltre alla parte privata della Curia, anche quella pubblica della chiesa.

Ora emergono nuove date, una sorta di cronoprogramma dettato dall’iter burocratico della ricostruzione. Il segretario regionale del Mibac Stefano D’Amico conferma l’avvio entro il 2019 dei lavori sulla cattedrale di San Massimo, poi ci vorranno tre anni per concluderli. I passaggi da fare sono ancora diversi: il progetto di recupero si trova in Soprintendenza in attesa di essere approvato.

Approvazione su cui pesa la richiesta di alcune integrazioni al progetto da parte degli uffici della ricostruzione e che dovrebbero essere consegnate a breve. Soltanto dopo l’approvazione il progetto potrà arrivare agli uffici del Genio civile per l’autorizzazione sismica (vero imbuto della ricostruzione sia privata che pubblica) e da lì si potrà partire con l’appalto e l’avvio dei lavori. Passaggi che – come la ricostruzione insegna da quanto è entrata nel vivo con la sua attuale organizzazione – hanno bisogno di molto tempo. Intanto a gestire l’appalto con il Mibac sarà Invitalia. Il primo passaggio, una volta che il cantiere sarà operativo, riguarderà il rifacimento della copertura e tutte le parti rimaste scoperte. Per quanto riguarda i fondi, sono quelli del Piano strategico turismo e cultura del 2016 che ha stanziato circa 30 milioni per il Duomo, le mura urbiche e Santa Maria Paganica.

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